LA RISSA (E IL RAZZISMO) DEL SABATO SERA

E’ da poco passata la mezzanotte e via Lanzi, come ogni sabato sera, è affollatissima di giovani devoti di Rolando e del Go, riversati tra le due rive opposte di questo fiume umano.
 
All’improvviso scoppia una rissa. Un giovane sudamericano, piuttosto corpulento, scaglia una bottiglia – forse un bicchiere – sulla testa di un italiano.
 
Viene chiamata la Polizia ma prima che arrivi l’aggressore si è dileguato. I poliziotti identificano però altri due sudamericani, molto giovani: uno ha una maglietta rossa, l’altro una t-shirt nera, e sono stati già fermati due mesi fa in circostanze analoghe. Si fa però avanti un italiano: è di Terni, indossa una camicia bianca a maniche corte. Il ternano difende i due ragazzi latini spiegando che non c’entrano con la rissa e descrivendo il colpevole. I due, però, gli si rivoltano contro: “Sei un infame, sei una spia!” gli gridano. Il ternano, che è ubriaco, perde subito la pazienza: “Venite con me che vi insegno l’educazione” dice ai due, dirigendosi in Largo Villa Glori. I due lo seguono e il terzetto raggiunge via del tribunale, dove, al riparo dagli sguardi della folla il ternano scaglia il primo pugno a uno dei due. A quel punto entrambi i sudamericani si avventano sul giovane. Uno lo tiene fermo, l’altro lo picchia. “Eh, no, due contro uno no!” esclama un altro ternano presente, che si avventa contro il ragazzo dalla maglietta rossa cercando di fargli mollare la presa. “Ok ok” fa subito il giovane sudamericano con la maglietta rossa alzando le mani. I due si allontanano e tornano ad essere semplici spettatori, mentre il ragazzo con maglietta nera e il ternano continuano la lotta.
 
Il ternano ha 41 anni, è completamente ubriaco ed è avvezzo più a risse da stadio che al pugilato. Il giovane sudamericano, invece,  ha meno di 18 anni e usa vere e proprie tecniche di lotta. Riesce a scagliare il ternano contro un automobile in sosta, lo immobilizza e lo riempie di pugni. Il ternano, umiliato, non ha intenzione di arrendersi e cerca di rivalersi, inutilmente.
 
Intanto una folla di almeno quaranta persone assiste al combattimento e qualcuno chiama la polizia. Stremato, il ternano rinuncia a picchiare e cerca solo di difendersi, ma a questo punto la furia del sudamericano è inarrestabile, ed è lo stesso ragazzo dalla maglia rossa ad intervenire: si avventa sull’amico, lo separa dal ternano e cerca di portarlo via mentre quello continua a dimenarsi.
 
Mentre si allontanano in corso Tacito arrivano due volanti della Polizia che arrestano i due ragazzi. Il ragazzo dalla maglietta rossa è molto remissivo mentre quello vestito di nero si scaglia anche contro i poliziotti e ci mette diversi minuti per calmarsi.
 
Intanto la polizia ha identificato anche il ternano: ha un dente rotto e il volto tumefatto, ma non vuole sporgere denuncia né andare al pronto soccorso. Continua a ripetere ai poliziotti che si farà giustizia da solo.
 
I commenti dei presenti si dividono tra chi sostiene questa intenzione “perché non ci va mica da solo a cercarli, i sudamericani, si porta dietro chi sa lui” e chi invece è scettico, perché convinto che “se li va a cercare ce le prende un’altra volta, e questa volta lo ammazzano sul serio”. Ma nessuno, nessuno né tra le forze dell’ordine, né tra i presenti, fa notare che questo atteggiamento dicesi mafia.
 
Intanto la folla inveisce contro i due sudamericani, con un campionario di razzismo da far invidia al leghista più fanatico: “Tanto sono sempre loro, fanno i padroni della città… queste sono delle vere e proprie bande criminali, sono piccoli gangster… tanto figurati, questi domani stanno fuori e ricominciano… speriamo almeno che in questura gliene diano di santa ragione… gliele danno gliele danno, la polizia sa come fare male seriamente senza lasciare segni, non l’hai visto come gli prudono le mani a quei poliziotti? Almeno forse gli mettono un po’ paura… ma figurati, questi sono abituati, vengono dalla strada….”.
 
I due adolescenti sudamericani se ne stanno rintanati nelle volanti. Ascoltano gli insulti in silenzio, spaventati.
 
Il poliziotto spiega alla giovane ternano che deve sporgere denuncia, altrimenti l’aggressione si trasforma in rissa aggravata, e lui ne diventa corresponsabile.
 
Di fatto, però, sembra che a nessuno interessi capire se si tratta, effettivamente, di aggressione o di rissa aggravata. O meglio, tutti sanno che si tratta di una rissa, ma tutti vogliono farla passare per un’aggressione.
 
Il ternano non è stato aggredito. Ha ingaggiato una lotta contro un ragazzo sudamericano e le ha prese. Le ha prese perché è più vecchio, è ubriaco e non sa lottare, non perché erano due contro uno. Perché i colpi peggiori, quelli che gli hanno fatto male davvero, il nostro concittadino li ha presi quando erano rimasti uno contro uno, e non in quella (breve) fase in cui si era ritrovato in inferiorità numerica.  Ma tutto questo non sembra interessare a nessuno. Come a nessuno sembra interessare come sia iniziata la rissa.
 
Quello che più sembra appassionare tutti i presenti, invece, è il fatto che i due siano stranieri. “E poi ci vengono a dire di accogliere i profughi”  esterna una ragazza con limpido accento ternano. “Affondano le navi? Ebbé, li squali c’hanno fame, pore bestie”.
 
E dire che siamo in una città orgogliosamente rossa. Una città che a destra non ci ha votato e non ci voterà mai. Allora forse il razzismo non è solo leghista, non è solo fascista, non è solo berlusconiano.
 
Ai cari amici di Rifondazione Comunista, così ansiosi di estirpare il fascismo dalla nostra città da giustificare e sostenere aggressioni violente a Forza Nuova e a chiunque osi organizzare conferenze revisioniste o pseudo-revisioniste, pongo questo racconto come elemento di riflessione. Forse, se si vuole davvero sconfiggere il razzismo, varrebbe la pena di combatterlo alla radice, cercando di estirpare dalla nostra città l’intolleranza e l’ignoranza in tutte le forme in cui si presenta. Anche quelle di colore rosso.

Precedente XXX Successivo I MORTI VIVENTI E IL RISORGIMENTO A CINQUE STELLE

Un commento su “LA RISSA (E IL RAZZISMO) DEL SABATO SERA

  1. redazioneadesso il said:

    A Michele Annesanti, Laura Proietti e Massimiliano Di Bartolo piace questo elemento.

    • Paolo Balistreri

      Come fai a sapere per chi vota quella ragazza "con limpido accento ternano"? Gli idioti stanno a tutte le latitudini e forse andrebbe sottolineato un dato ancora più preoccupante: l'aumento eccessivo di consumo d'alcool nel nostro paese, dovuto spesso a mancanza di lavoro e di prospettive di vita. Io quel giorno c'ero e mi sono visto il bicchiere ad un metro dalla testa. Una scheggia è andata sul volto di una ragazza che stava nei paraggi. Scena raccapricciante che pensavo non potesse accadere in una città come la nostra.Mostra altro

      lunedì alle 7.31 · Mi piaceNon mi piace più

    • Olimpio Mazzorana

      Il racconto è interessante, non capisco perchè proponi questa riflessione a RC. . In quanto alla mia opinione sul razzismo e fascismo, potrei raccontarti di una piccola esperienza a 24 anni a Nera Montoro ( stablimento chimico) dove ho lavorato per sei mesi, con una ditta. Bene i veri razzisti erano gli operai della direzione con quelli delle ditte, non ti racconto i particolari non serve, quindi quando si parla di razzismmo non si deve parlare solo di bianchi e neri. Tutti siamo un pò razzisti, forse i neri ancora di più.Mostra altro

      lunedì alle 10.18 · Mi piaceNon mi piace più

    • Guido Nevi

      Non so cosa voti quella ragazza e francamente non mi interessa, perchè il problema è tutt'altro.

      Quando ero adolescente a Terni i "neri" li vedevamo solo sui documentari e vederne uno dal vivo suscitava vivo interesse e curiosità divertita.
      In neanche quarant'anni abbiamo subito una trasformazione del mondo ad una velocità impensabile per tutte le precedenti esperienze storiche del genere umano.
      Pensare che questo avvenga senza un minimo di conseguenze, rischia di fuorviare l'analisi e non capire la realtà.

      Non serve bollare come "razzismo" ogni forma di scarsa tolleranza più o meno manifesta difronte al fenomeno migratorio che coinvolge in prima linea prevalentemente le fasce meno abbienti degli Italiani che abitano le periferie, dove maggiore è anche la concentrazione di extracomunitari.

      La sinistra anche estrema, è seppure in gravissimo ritardo nel comprendere che proprio i loro elettori "storici" sono quelli maggiormente esposti ai rischi potenziali di un'immigrazione non sempre composta da soggetti "socialmente tranquilli" se non , talvolta, veri e propri delinquenti evasi dalle galere dei loro paesi d'origine.

      Il problema è quindi molto più complicato di come possa apparentemente sembrare e bollare come "razzisti", atteggiamenti che a volte sono anche di esasperazione, è riduttivo, un po' superficiale e persino pericoloso.Mostra altro

      lunedì alle 11.23 · Mi piaceNon mi piace più

    • Michele Annesanti

      da questo articolo posso dedurre due fatti molto negativi per una città che vive in una civiltà che si considera democratica e per questo faro del mondo. primo quei ternani come molti italiani pensano che l'unico modo per farsi giustizia è fare vendetta (tipico attegiamento mafioso), mentre sappiamo che la vera giustizia è quella detta dalla legge (con tutte le lungagini che ne comporta, ma non sempre la via più breve, la vendetta, è la più adatta). mi chido come nessuno abbia cercato di separae i due che facevano la lissa incvece di satr a giudicare… non è compito dlela folla giudicare e qui vado al secondo punto il giudzio della folla ha esaltato un aspetto razzista della nostra civilissmia civiltà. quindi possiamo dire che terni è affetta da modi di fare non democratici e razzisti, magari non tutti hanno avuto la fortuna di fare educazione civica nelle scuole…. penso che il problema più grave è che la gente non è in grado di vivere pacificamente e in maniera rispettosa dell'altra gente, che essa sia italiana o meno.Mostra altro

      lunedì alle 11.50 · Non mi piace piùMi piace· 1 personaCaricamento in corso…

    • Rodolfo Graziani

      Caro Casali, quel giorno non c'era solo il PRC … ma il CSA Germinal, i Cobas e SEL … perchè proprio con PRC? … Secondo la violenza è violenza e basta … Mi ricordo quando avevo 20 anni e mie coetanei, tutti bianchi, andavano di proposito a fare a botte in discoteca, situate in altri comuni umbri … oppure vogliamo raccontare le notti in alcune discoteche Umbre, es. il Redzone, o Italiane? … Allora non erano neri … ma Italiani: romani, napoletani, milanesi ecc … Di contro io conosco molti immigrati pacifici, curiosi e con voglia di tessere relazioni conviviali con gli Italiani … Anche dal tuo racconto non si riesce a capire chi è responsabile di chi e di cosa. Le beby gang? … Ci sono anche Italiane a Terni … Forse è più utile parlare di sintomo sociale di una città in crisi, e non sola da oggi, che fare gli utili idioti di qualcuno, es. dell' ISTESSMostra altro

      lunedì alle 15.09 …

I commenti sono chiusi.