UN ROMANZO DI DENUNCIA POLITICAMENTE CORRETTA

Romanzo di una strage è un film importante, appassionante, girato bene con uno splendido e assortito cast che comprende tra gli altri Pierfrancesco Favino, Valerio Mastrandrea, Fabrizio Gifuni, Giorgio Colangeli, Omero Antonutti, Giorgio Tirabassi, Laura Chiatti (alla sua peggiore performance), Stefano Scandaletti, Francesco Salvi e Diego Ribon. Non si capisce però perché, l’unico che compare da so…lo nei titoli è Luca Zingaretti, che parla venti secondi. Manco Marlon Brando in Superman..

Ad ogni modo il film assolve tutti: Pinelli, Calabresi, Sofri, Moro… qui gli unici “cattivi” sono lo Stato e i fascisti, gli altri tutti buoni, tutti innocenti…

Luigi Calabresi viene ritratto come un angioletto in mezzo ai diavolacci. I dubbi sulla morte di Pinelli ci sono tutti, però – chissà perché, e soprattutto chissà come – Calabresi non c’entra nulla. Calabresi è una vittima. L’unico pulito in una Questura di zozzoni. E anzi, forse Calabresi è stato ucciso – ci lascia intendere Giordana – dai servizi segreti, proprio perché stava scoprendo la verità…

In compenso Lotta Continua e tutta la campagna di odio contro il Commissario, spariscono miracolosamente. Così come spariscono le responsabilità dei mandanti morali dell’omicidio Calabresi: di Adriano Sofri ci si limita a proclamare – ancora una volta – l’innocenza, mentre Camilla Cederna viene ritratta come una grande giornalista di inchiesta.

Insomma se Pinelli è morto “accidentalmente”, Calabresi è vittima dei Segreti di Stato, non di una campagna di odio sposata da praticamente tutti gli intellettuali di sinistra italiani…

Questo è romanzo di una strage: un grande affresco storico che cerca però di sposare denuncia e politicamente corretto. Un paradosso tutto piddiino.

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IL MANIFESTO DEL CONFORMISMO – gli intellettuali italiani di sinistra contro Calabresi

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