Stanotte ho sognato di essere morto

Non è la prima volta che mi capita. Ma di solito mi sveglio proprio nel momento della morte; stavolta, invece, tutto il sogno era ambientato nell’aldilà. Ed era bellissimo. Niente tunnel, niente luce: semplicemente, un posto dove puoi fare tutto quello che vuoi e volare ovunque. L’unica cosa che non puoi fare è parlare con i vivi, e questo è un peccato: ma in compenso hai a disposizione tutto il resto dell’umanità.

Beh, tranne le anime scomparse, ovviamente: quelle dannate, in accordo alla teoria Scalfari-PseudoBergoglio, nel mio sogno in effetti non c’erano.

Ora io non so se ci sia l’inferno; e lo intendo come stato dell’anima, perché come luogo fisico lo esclude già la teologia attuale. Ma so che quelli che si scaldano tanto quando viene messo in discussione dovrebbero essere i primi a sperare che non esista.

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