SETTE MAGGIO

(dopo un sogno pericoloso e una telefonata un po’ imbarazzata)


Occhio di luna perdonami
per questo azzardo

è che ho deciso:
non voglio essere più codardo

e non lasciare cadere mezza goccia
di ammirazione o sentimento

non voglio più lasciare il cuore spento
per paura

di compromettere qualcosa

fatina bruna
perdonami
se ti regalerò una rosa

o ti farò legger qualche verso

e se alla fine ho perso
dico pazienza
senza insistenza
e faccio ammenda e penitenza

Se ho fatto il primo passo
ritorno indietro
se ho rotto qualche vetro
ci metto un masso

E se ti ho messo in imbarazzo
ne pago il prezzo
e mi dico pazzo

Come un pupazzo
di pezza
che si credeva alto
come un palazzo
di venti piani e mezzo

e voleva far l’amore con la piuma

Occhio di luna
perdona quest’azzardo
stavolta penso che il ritardo
era anche peggio

Tu sei una principessa
e io soltanto un buon selvaggio

Non sono bello, non sono gaggio, non sono saggio
e ciò che piace a tutti neanche l’assaggio

e allora penso
che pure se è un miraggio

ci vuol coraggio
a innamorarsi ancora
in questo maggio.

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