SAN FRANCESCO, L'ANTENNA DELLA DISCORDIA


“Dove era, questa gente che oggi dice di avere a cuore il campanile di San Francesco, quando abbiamo lanciato un appello per salvarlo dalla rovina?”.

Alla vigilia della manifestazione di protesta organizzata da una serie di associazioni e gruppi politici, il parroco di San Francesco don Carlo Zucchetti, risponde alle polemiche sull’antenna telefonica che infuriano ormai da oltre due mesi. Due sono i punti che don Carlo ci tiene a sottolineare: “Il primo è che l’iniziativa di collocare un’antenna della Tim sul campanile non è stata nostra, ma rientra nel piano comunale di comunicazione, regolarmente deliberato. Noi ci siamo limitati a fornire lo spazio”. Il secondo punto, è che i soldi che la parrocchia ricava dall’operazione, serviranno a finanziare il restauro e la manutenzione del campanile stesso. O meglio, una parte dei restauri, visto che l’affitto dello spazio porterà nelle casse parrocchiali 15mila euro l’anno, mentre i lavori necessari al monumento ne richiedono oltre 500mila, di cui 65mila solo per il restauro delle campane.

“D’altra parte – dice il parroco – chi oggi protesta non ha davvero a cuore San Francesco. Altrimenti, come si mobilita contro le antenne avrebbe potuto mobilitarsi per sostenere gli urgenti restauri”. E’ vero anche, sottolineano dalla parrocchia, che l’installazione dell’antenna non è stata assolutamente invasiva (nemmeno un foro è stato eseguito sul monumento) e negli ultimi giorni la canalina è stata sostituita e ridipinta proprio per essere meno visibile e non intaccare il paesaggio architettonico. Eppure la polemica  – sollevata a fine gennaio dal capogruppo di Forza Italia in seconda circoscrizione Michele Rossi, con un esposto alla Soprintendenza ai beni architettonici – continua, e  con un sapore sempre più politico. All’iniziativa di Rossi la Soprintendenza aveva infatti risposto bloccando i lavori dopo aver riscontrato una “difformità tra il progetto approvato e la sua realizzazione”: in pratica la canalina destinata a portare i cavi alle antenne era troppo grande rispetto al previsto. Secondo Rossi (portavoce della protesta insieme al capogruppo di An Francesco Petrelli, il coordinatore provinciale di Forza Italia Giovani Federico Brizi, il responsabile di Azione Giovani Andrea Giovarelli e Lorenzo Bartolucci dell’associazione Terncittàfutura) i lavori sono però ripresi nei giorni scorsi senza alcun adeguamento a quanto prescritto dalla Soprintendenza. “A parere degli uffici comunali, infatti – dice il consigliere della Interamna – nulla risultava difforme da quanto previsto. Per questo chiediamo piena chiarezza sulla vicenda rimediando ad errori di valutazione”.

Domani mattina sit-in di fronte alla chiesa

Si svolgerà domani mattina alle 11.30 ai piedi del campanile di San Francesco il sit-in di protesta contro l’antenna telefonica, organizzato dall’associazione Ternicittàfutura insieme ai gruppi giovanili di Forza Italia e Alleanza Nazionale e l’intero gruppo consiliare di Fi e An in seno alla circoscrizione. “Non avendo ottenuto alcuna risposta alle nostre domande – spiegano i promotori dell’iniziativa – abbiamo deciso di organizzare una presenza ai piedi del campanile per spiegare alla cittadinanza la questione e sensibilizzarla sul problema e sul fatto che si sta violentando uno dei nostri monumenti più importanti dal punto di vista storico e architettonico”. Alla manifestazione sono state invitate anche le associazioni ambientaliste e di tutela del patrimonio, ma nessuna ha confermato la propria presenza.

(da Il Giornale dell’Umbria del 23 marzo 2007)

Precedente LA PROFEZIA DI SCIALPI Successivo QUALCUNO E' CATTOLICO