ORGOGLIO MANCINO

Sono mancino. Orgogliosamente mancino.
Non mi sento un invertito, ma nemmeno “normale”, perché sono convinto che i mancini abbiano qualcosa in più, rispetto ai destri. Mi conforta il pensiero di Leonardo, Einstein, Chaplin. Non è che vado in giro a rivendicare un orgoglio mancino, né me ne vergogno. Diciamo che trovo normale essere straordinario.

Fino a qualche decennio fa si cercava di curare i mancini, forzandoli a usare la mano destra. Oggi grazie a Dio questo pregiudizio è stato superato anche se qualche problema continuiamo ad averlo: per esempio, ci sporchiamo la mano di inchiostro ogni volta che scriviamo, a meno che non scriviamo da destra verso sinistra. Ma poi costringiamo la gente a usare lo specchio per leggere i nostri scritti.

Francamente non trovo offensivo il fatto che il termine “sinistro” abbia ancora oggi un’accezione negativa. Non mi allontana dalla fede il fatto che nel Vangelo sia scritto “Alla destra del padre” e non mi ferisce il fatto che una persona importante sia definita “il braccio destro”.

Non mi sento discriminato perché le chitarre le vendono sono per destri né mi sento tentato di andare a vivere in Inghilterra perché lì le automobili hanno il cambio a sinistra.

Non riuscirei però ad assegnare la minima autorevolezza morale e politica ad un ente, un’associazione, una religione, una qualsiasi forma di pensiero che sostenesse che noi mancini no, non dobbiamo curarci, anzi, dobbiamo essere amati e compresi, a patto che ce ne restiamo nascosti e non ammettiamo pubblicamente di scrivere, mangiare, suonare, masturbarci, mirare, giocare a tennis e a ping pong con la sinistra.

 

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