LA POLONIA E IL SUO ANATROCCOLO ZOPPO

Mai metafora fu più appropriata. A Terni chiamarono "Anatra zoppa" la seconda giunta di Gianfranco Ciaurro, quando il sindaco – di destra – si era trovato a governare con un consiglio comunale in cui la maggioranza era di sinistra.

E’ un termine tanto più appropriato alle ultime elezioni in Polonia: se dovessimo tradurre in italiano il cognome del presidente della Repubblica Kaczynski, infatti, suonerebbe infatti più o meno come "Anatroccoli" (Kaczka significa infatti "anatra").

Finisce dunque in Polonia l’era Kaczynski, che ha visto per due anni al potere due fratelli – i gemelli Kaczynski, appunto – uno Presidente della Repubblica (Lech) e l’altro Premier (Jaroslaw).

Il trionfo degli ultra conservatori Kaczynski era stato dovuto, probabilmente, alla reazione dopo 10 anni di governo post-comunista (iniziato nel 1995, quando Kwasniewskiera succeduto a Lech Walensa come presidente) e favorito dal sostegno di Ryzyk, il potentissimo frate redentorista proprietario di una radio, una tv e un giornale antisemiti, anticomunisti e antieuropeisti, tanto imbarazzante per la Chiesa polacca (anche per l’enorme seguito che ha presso le parrocchie) da essere stato ripreso – più volte – tanto dal nunzio apostolico quanto dai cardinali di Varsavia e Cracovia.

Ben lontana dal liberalismo cattolico di Walensa, dunque, la politica dei Kaczynski si è dimostrata, in questi anni, reazionaria e retrograda. Basti pensare al recente veto sulla risoluzione dell’Unione Europea contro la pena di morte. In cambio dell’appoggio della risoluzione, infatti, la Polonia di Kaczynski ne pretendeva analoghe contro l’eutanasia e contro l’aborto.

C’è poi l’imbarazzante questione delle ex spie dei tempi del comunismo, gestita malissimo dal governo (così come dalla Chiesa) e definita da Ryzyk un complotto giudaico.

Le elezioni di domenica hanno segnato anche la grande rivincita del liberale Donald Tusk, il cui partito ha preso il 44% dei consensi, contro il 31% dei gemelli Kaczynski e il 12% degli ex comunisti. Quanto a Walensa e Solidarnosc, invece, da anni si sono ormai ritirati dalla politica attiva, ma Walensa ha accusato i due gemelli di aver "trasformato la politica in una farsa", molti esponenti e intellettuali hanno sostenuto Tusk e l’ala laica di Solidarnosc si è alleata con gli ex comunisti. 

Proprio Donald Tusk due anni fa era stato sconfitto, alle presidenziali, da Lech Kaczynski. Ora Tusk diventerà premier mandando a casa l’altro gemello, Jaroslaw.

Lech Kaczynski resterà in carica invece fino al 2010 (e a questo punto molto difficilmente sarà confermato), ma la nuova maggioranza è così schiacciante da impedirgli anche il diritto di veto.

Con un’affulenza di oltre 50%, la Polonia dimostra oggi di essere senza dubbio migliore di chi l’ha governata. Speriamo che la stessa cosa si possa dire, un giorno, anche dell’Italia.

LE ELEZIONI IN POLONIA: perdono le paperette, vince Donald Tusk

dall’Ansa di sabato 20 ottobre

A poche ore dalla chiusura ufficiale della campagna
elettorale in Polonia, un ultimo sondaggio – diffuso in
serata dal primo canale della televisione polacca – assegna
all’opposizione liberale di Donald Tusk un vantaggio di ben
17 punti sul partito del
premier conservatore Jaroslaw Kaczynski. Si tratta del
vantaggio massimo emerso finora nelle rilevazioni
demoscopiche. Stando all’inchiesta condotta dall’Istituto
TNS OBOP, la Piattaforma Civica (PO) di Tusk otterrebbe
domenica il 47% dei consensi, rispetto ad appena il 30% che
andrebbe al partito Diritto e Giustizia (PiS) dei fratelli
Lech e Jaroslaw Kaczynski, rispettivamente presidente e
premier. Secondo lo stesso sondaggio, lo sbarramento del 5%
per entrare in parlamento verrebbe superato da altri due
soli partiti: Sinistra e Democratici (LiD) col 12%, e il
Partito dei contadini (Psl) con il 6%. L’affluenza alle urne
è prevista al 58%, in sensibile incremento rispetto al
40,5% di due anni fa, mino storico er la Polonia
democratica. Il premier Kaczynski, parlando in tv, ha
definito da parte sua «falsi» oggi tutti i sondaggi
diffusi dai media in campagna elettorale. «Noi abbiamo i
nostri sondaggi dai quali è evidente la nostra
vittoria».
Dopo la mezzanotte sarà vietato ogni tipo di propaganda
elettorale fino alla chiusura dei seggi alle 20 di domenica.

Queste elezioni sono intanto divenute una fonte ineusaribile
per la satira locale. Lech e Jaroslaw Kaczynski, i due
‘gemelli terribilì hanno favorito la nascita sul loro
conto di una miriade di barzellette, storielle e altre
amenità, cosa questa che ha indotto molti a fare un
paragone con l’epoca del regime comunista. L’aspetto fisico
dei due gemelli – paffuti, tarchiati e piccoletti – ha
contribuito a stimolare la fantasia di umoristi e satirici
del campo dell’opposizione, che negli ultimi tempi si sono
letteralmente scatenati Anche l’autorevole settimanale
Polityka ha pubblicato di recente una rassegna delle
migliori vignette satiriche sui Kaczynski prodotte dal noto
disegnatore Andrzej Mleczko. ‘Che fanno i Kaczynski su un
campo da tennis? Giocano a pallavolò, è una delle tante
barzellette che girano a Varsavia e nel resto della Polonia.
E un’altra dice: ‘Sai come hanno celebrato l’anniversario
del governo Kaczynski? Con un minuto di silenziò. Ancora:
‘Nel traffico di Varsavia, un tassista dice a un suo
collega: sai che hanno rapito il presidente e che chiedono
un miliardo di zloty per la sua liberazione, minacciando in
caso contrario di cospargerlo di benzina e dargli fuoco? Noi
stiamo facendo la raccolta. Tu quanto dai? Tre litrì. In
un video, i due Kaczynski – il cui cognome in polacco ha la
stessa radice del termine ‘anatrà (kaczka) – appaiono come
due anatroccoli, che parlano con i ‘qua qua, quà. A un
certo punto uno dei due dice: siamo da soli, puoi parlare
normalmentè. E via dicendo. Non pochi hanno paragonato le
amenità sui due ‘gemelli terribilì a quanto si faceva
negli anni del regime comunista, con la gente che si
divertiva a prendere in giro i vertici della nomenklatura,
per alleggerire il peso e le difficoltà della vita
quotidiana di allora.

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