GRILLO COME MUSSOLINI O COME CRISTO?

Sul blog di “Adesso” abbiamo appena pubblicato un articolo di Mario Pancera in cui viene tracciato un interessante parallelo tra l’avvento del fascismo e quello del Movimento Cinque Stelle.

http://reteblu.altervista.org/il-fascismo-aveva-un-altissimo-senso-dello-stato/

Essendo sia il direttore di quella testata che un attivista del Movimento, non posso non sentirmi chiamato in causa e in dovere di rispondere alle questioni che l’articolo solleva.

Mario Pancera è stato un discepolo di don Primo Mazzolari e un collaboratore del suo “Adesso” (quello vero – di cui noi davvero indegnamente abbiamo ripreso e continuiamo a portare avanti il nome)  oltre ad essere uno scrittore e un giornalista di grandissimo prestigio e una mente brillante che da quasi dieci anni ci onora della sua collaborazione.

Mario, io mi sento un privilegiato a poter pubblicare sul nostro blog e sulla nostra rivista i tuoi scritti e anche in questo caso non posso negare che la tua è una lucida analisi, portata avanti con acume e con arguzia.

Ammetto di essere stato particolarmente suggestionato da questo parallelo che a distanza di novant’anni sembra ricostruire lo stesso scenario: un parlamento indegno e ormai privo di credibilità, una democrazia allo sbando, la fine del pontificato di un papa chiamato Benedetto (!!!!) e l’avvento di un nuovo movimento politico antipartitico guidato da una personalità fortemente carismatica e populista.

C’è solo un dettaglio, però, che  sfugge alla tua analisi: e cioè che il fascismo è stato – sin dall’inizio – un movimento autoritario e violento, che si è fatto strada con l’olio di ricino e i pestaggi e il cui leader non era certo un artista, ma un politico in carriera che aveva abbandonato il Partito socialista per fondarne un altro.

Con il Movimento Cinque Stelle, perdonami Mario, ma il Partito fascista non c’entra proprio nulla. Eppure non si perde occasione per questo tipo di parallelismi: Grillo ha dovuto rinunciare a raggiungere Roma con il treno dei pendolari, per il comizio finale, proprio per evitare l’ennesimo parallelo con la Marcia su Roma.

No, Mario, il Vaffanculo di Beppe Grillo non ha niente a che fare con le bastonate fasciste: è un grido liberatorio, catartico.  E’ un’aggressione verbale, è vero, ma lo è anche “guai a voi, scribi e farisei ipocriti!”, eppure non mi risulta che Gesù Cristo fosse un violento.

Cristo ha cacciato i mercanti del tempio, ricordi? Grillo sta cacciando i parlamentari ladri e corrotti dal Parlamento. Lo sta facendo, però, con strumenti democratici e costituzionali, certo non con la violenza squadrista.

Posso fare anche io qualche parallelo? Grillo ha iniziato la sua vita pubblica a trent’anni e qualche anno fa interpretò un film chiamato Cercasi Gesù.

Scherzi a parte, io lo vedo davvero e sempre di più – al contrario – un parallelo con  il cristianesimo delle origini: come il cristianesimo il Movimento Cinque Stelle è venuto a sollevare gli animi degli oppressi, ad annunciare un “Nuovo regno” nella politica italiana, a predicare quella che sembra solo un’utopia di giustizia ed uguaglianza, ma alla realizzazione della quale siamo chiamati tutti. E come il cristianesimo delle origini, viene costantemente e ferocemente denigrato da ogni struttura di potere, perché ad ogni struttura di potere è estraneo: religiosa, politica, economica, sociale.

Dei primi cristiani si diceva che fossero cannibali, incestuosi, sovversivi. Di noi si dice che siamo populisti, qualunquisti, fascisti.

No, Mario, sono ben altri i movimenti politici violenti: quelli che istigano al razzismo, che parlano di fucilate, ma anche quelli che ancora oggi predicano una lotta di classe violenta, che vedono l’avversario politico o le forze dell’ordine come nemico.

Il Movimento Cinque Stelle è stato, sin dalle sue origini, un movimento pacifico, nonviolento, democratico e tra i suoi meriti c’è anche quello di aver arginato il rischio che lo scontento generale si trasformasse in una nuova ondata di violenze, catalizzando quello scontento e trasformandolo in una proposta politica civile e trasparente.

E io non credo proprio che sia un caso, se Grillo ha adottato lo stesso slogan di don Primo Mazzolari: “Non a destra, non a sinistra, non al centro: ma in alto”.

Questi sono i fatti: il resto è una costante campagna denigratoria che cerca di delegittimare l’unica vera speranza che la politica italiana ha di rinnovarsi.

Di questa campagna denigratoria, bada bene, io non credo tu sia parte attiva. E’ normale che anche tanti osservatori in buona fede come te possano – e debbano! – esprimere le loro perplessità. Anzi, penso che queste perplessità debbano rappresentare un monito perché il M5S si tenga al riparo da possibili derive autoritarie. Ma io credo, in tutta sincerità, che questo non sia l’autunno della democrazia, ma la primavera. Una primavera attesa almeno da vent’anni, forse anche di più. Non so, io ho il diritto di voto da vent’anni esatti e per la prima volta, quest’anno, non mi sono dovuto turare il naso ma sono uscito dalla cabina elettorale raggiante e felice. Orgoglioso della mia cittadinanza.

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