Dimmi che c’è
Mi trovi diverso?
Saranno i chili che ho preso
O forse tutto l’amore che ho perso
L’archivio di messaggi sul telefonino
è un cimitero di sentimenti
Guardo fuori dal finestrino
e tutto è bianco e freddo
Una polvere scende dal cielo
Coprendo tutto
Stazione di Kutno
Dove ho già sentito questo nome?
Deve esserci nata qualche altra fregatura
Ma non mi ricordo più nemmeno quale
Mi manca il pensiero felice
E questa mattina
Mi manca qualcuno che mi manca
Mi manca qualcuno a cui mancare
Indosso la tua sciarpa e il tuo rosario
Ma tu ti tieni a debita distanza
Sono vent’anni che mi chiedo
Dove finisce tutto l’amore che ci vogliamo
Bacio dopo bacio
Sono diventato cieco
e cinico
Allora mi mancava l’esperienza
Adesso forse la costanza
Non mi sposo, non mi riposo, continuo questo corso
lasciando in giro tutto l’amore che ho perso
Alle mie spalle
Donne con la testa a posto
e piccoli lattanti
cresciuti con carezze e con rimpianti
Ed io sempre più accerchiato
Sempre più solo
Una ragazza mora bellissima mi siede accanto
E guarda anche lei dal finestrino
questo panorama bianco
con lo sguardo stanco
come il mio
A che giova guadagnare l’universo
Se tutto l’amore
Tutto l’amore l’hai perso?
Poi squilla il suo telefono
E attraverso l’apparecchio
Sento la voce di un uomo
E lei spiega, in polacco
Che arriva fra un’ora, forse due
“andremo a prendere qualcosa da mangiare insieme”
La signora qui davanti a me
Sgrana seria il suo rosario
Camicia a quadri
Stivali di pelle
I pantaloni attillati
Intonati con i capelli
E io cerco nella mia vita
Un pensiero felice
Sai, quello che ti dà forza
Quello a cui ti aggrappi nei momenti brutti
Ma anche in quelli belli
L’attesa
Quando è una persona è proprio il massimo
Può essere anche un progetto, un lavoro, un libro
Qualcosa che dia gusto
ma non la resa
È tutta la vita che cerco di trovare un verso
a quest’ansia di amore
a questa voglia di amare che ho perso
Quando ero bambino il mio pensiero felice
Era il giocattolo appena comprato
O quello più ambito
Oggi una serata con gli amici
Una persona a cui voglio bene
Un racconto, una poesia, un romanzo
un libro di Conan Doyle, un film
Forse mi sono assuefatto
Forse ho capito che c’è dell’altro
Se avessi te, mio Dio, con me
Il pensiero felice saresti te
Tu mi hai dato tutto
Ma io sono un disperso
E se m trovi avvertimi ti prego
e già che ci sei ritrova i sogni
e tutto l’amore che ho perso.
Torun-Varsavia, febbraio 2013