IL PARCO DELLA PASSEGGIATA E LA FESTA DELL'UNITA'

“Non c’è dubbio che la Passeggiata sia un patrimonio arboreo e culturale che va salvaguardato, ma la lettera della Soprintendenza mi è sembrata molto impositiva e poco chiaritrice”.

Fastidio e insofferenza. Sembra questa, a giudicare dalle parole dell’assessore al verde pubblico Carlo Rozzi, la risposta del Comune alla lettera con cui la Soprintendenza ai beni culturali e paesaggistici – per conto del Ministero – ha annunciato di voler chiudere la Passeggiata alla Festa dell’Unità, accogliendo le richieste dei cittadini che si oppongono all’utilizzo del più importante parco pubblico della città per le manifestazioni di partito.

Una contesa, quella sugli ex giardini vescovili, che ha radici antiche e che già in passato è stata al centro di un vero e proprio braccio di ferro politico, quando la giunta Ciaurro, negli anni ‘90, sfrattò la festa dai giardini e quella Raffaelli, appena insediatasi, ce la riportò.

“Ho letto la lettera, che ora è al vaglio del direttore generale – spiega Rozzi – e alla quale risponderemo sulla base dei documenti a nostra disposizione”.

La Soprintendenza, per conto del Ministero,  chiede che per il futuro venga studiato insieme un protocollo di utilizzo dei giardini. Insomma rivendica il diritto di veto sulla Festa dell’Unità.

“La Soprintendenza non può entrare nel merito delle determinazioni del Comune, una volta stabilito che il parco non viene danneggiato. E’ legittima la sua preoccupazione, ma sono altrettanto legittime le scelte dell’amministrazione”.

Eppure l’organizzazione di concerti rock all’interno dei giardini va contro lo stesso Piano regolatore generale, che ha classificato la Passeggiata come “Area particolarmente protetta” dove non possono essere diffusi rumori superiori ai 40 decibel notturni.

“Noi diamo il permesso per organizzare una manifestazione. Se poi – come spesso accade – viene violata una regola, sono gli organi competenti che se ne devono occupare”.

Ma i concerti fanno parte del cartellone della Festa dell’Unità. E’ una violazione già annunciata quando il Comune accorda il permesso.

“Queste sono cose che succedono ovunque. Il permesso viene concesso e poi, se c’è una violazione, arrivano i carabinieri che fanno la multa”.

Le pare normale concedere un permesso sapendo già che verranno violate delle regole?

“La nostra è una scelta politica, non tecnica. D’altra parte non ci risultano danneggiamenti, nemmeno alla tranquillità degli animali. Certo che sarebbe meglio non organizzare questo tipo di manifestazioni alla Passeggiata, ma al momento non abbiamo un’altra area adeguata allo scopo”.

State pensando ad una soluzione alternativa?

“Idee ci sono: attrezzeremo un’area a Cospea da destinare proprio a questo tipo di feste”.

A che punto è il progetto?

“Doveva essere già pronta quest’anno, ma purtroppo non abbiamo trovato i fondi per l’urbanizzazione, quindi dovremo aspettare il prossimo bilancio”.

E intanto la Festa dell’Unità che fine farà?

“Se la Festa dell’Unità non si farà sarà per ragioni politiche, visto che non esisteranno più i Ds”.

Ma ci sarà comunque una festa di partito. Dove si svolgerà?

“Io credo che, almeno per il prossimo anno, si svolgerà ancora alla Passeggiata. Non vedo alternative”.

E con la Soprintendenza, come la mettiamo?

“Faremo visionare loro il nostro regolamento per l’uso dei giardini pubblici; perché noi, un protocollo, ce l’abbiamo già. Certo, si può sempre migliorare e, se sarà necessario, aggiungeremo qualche paragrafo”.

(da Il Giornale dell’Umbria del 25 ottobre 2007)

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3 commenti su “IL PARCO DELLA PASSEGGIATA E LA FESTA DELL'UNITA'

  1. anonimo il said:

    immagino che tutti i ternani sarebbero contenti di questo trasloco, non è così?

    pensiamoci bene prima di fare queste campagne di stampa.

    gregorio

  2. ARNALDOCASALI il said:

    Carissimo Gregorio,

    non c’è nessuna campagna stampa in corso, da parte mia, contro lo svolgimento della Festa dell’Unità alla Passeggiata.

    Non so cosa ne pensino i ternani, perché non credo di potermi fare portavoce del popolo. Senza dubbio ce ne sono molti che apprezzano la Festa dell’Unità nei giardini, e altri che da anni protestano perché non venga più fatta lì.

    Io personalmente sono tra quelli che sono contenti che il parco, in quei dieci giorni di settembre, si animi: faccio indigestione di pizzole, ascolto i concerti, bevo la birra e incontro gli amici.

    Il mio dovere di giornalista, però, è la ricerca della verità, non quello di fare gli interessi miei né tantomeno quelli di un partito del quale – in questo caso per mia fortuna – non ho mai avuto la tessera.

    Allora finché è il centrodestra a polemizzare sulla Festa dell’Unità, io posso anche liquidare la cosa come una bega politica, ma quando ad intervenire è la Soprintendenza ai beni ambientali, che lo fa per conto di un Ministero – peraltro – dello stesso colore politico di quello che organizza la festa, beh, forse allora vale la pena di andare fino in fondo.

    La questione, allora, non è se la festa dell’Unità alla Passeggiata è “bella”, ma se è legittima.

    Non possiamo riempirci la bocca di sdegno per Bush che non firma il protocollo di Kyoto e poi – nel nostro piccolo – fregarcene amabilmente delle regole perché la Passeggiata è cosa nostra.

    Io personalmente posso pure sperare che la Festa si continui a fare alla Passeggiata, ma come giornalista è mio dovere vegliare sul rispetto della legalità. Anche nelle piccole cose. Nel mio piccolo.

  3. anonimo il said:

    tutto vero. se potessi, se fossi giornalista, se avessi tempo e mezzi, io mi chiederei chi della soprintendenza ha sollevato il caso. Che non è vero che il ministero è dello stesso colore politico della festa, perchè non c’entra colore politico.

    ci vediamo al cinema per pop. e rel.

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