FRANCESCO GIULLARE DI ASSISI

n131175110233167_2891

Un altro spettacolo teatrale su san Francesco? Ancora? C'è davvero ancora qualcosa di nuovo da dire sul santo più celebre, celebrato e – diciamolo pure – inflazionato del mondo?

Sì, c'è. Perché di frate Francesco si dicono tante cose, ma quasi sempre le stesse, che si ripetono da secoli.

ll santo più rivoluzionario della storia della Chiesa è diventato un concentrato di stereotipi: quello che si è spogliato, quello che parla agli uccelli, quello delle stimmate, quello del presepio, quello del lupo, quello del Cantico delle creature, quello innamorato di Santa Chiara, quello che dialoga con il crocifisso, quello che incontra il sultano.

La verità è che la personalità originalissima di frate Francesco da Assisi è ancora tutta da scoprire, tanto più dal teatro che – paradossalmente – è la forma artitistca che fino ad oggi ha reso meno giustizia al "Giullare di Dio".

Allora cominciamo con il dire che "Francesco giullare di Assisi" non è un musical. E questa è già un notizia!

Aggiungiamo poi che non è nemmeno l'ennesimo monologo dove un artista  – grande o piccolo che sia – ci racconta il "suo" Francesco, con più o meno retorica, con più o meno istrionismo.

"Il Giullare di Assisi" è un'antologia di 12 episodi che raccontano la vita di Francesco dal 1216 al 1226 (non la giovinezza e la celebratissima conversione, dunque, ma la fase matura – tra i 34 e i 44 anni di età – quando il "folle di Assisi" è già diventato un personaggio celebre in tutto il mondo).

Nesuno, dei 12 episodi – in masima parte inediti, perché mai raccontati fino ad oggi da teatro, cinema, televisione e musica – è frutto di un'invenzione artistica. Tutto ciò che viene raccontato è tratto dalle fonti medievali e in buona parte da fonti storicamente attendibili, perché attribuibili agli stessi compagni di Francesco come Leone, Rufino e Angelo.

Quasi tutto quello che si vede in scena, dunque, è realmente accaduto. E la maggior parte delle parole pronunciate da Francesco  si trova nei suoi scritti o nei ricordi dei compagni.

Pur con tutte le licenze poetiche del caso, quindi, "Il Giullare di Assisi" più che un'elaborazione artistica è una ricostruzione storica della vita e della personalità di Francesco d'Assisi alla ricerca del volto sconosciuto del santo più conosciuto, che cerca di tirare giù il Giullare (ovvero l'attore comico, l'affabulatore, l'artista eversivo) dall'altare dove è stato costretto per secoli e spogliarrlo dell'ingombrante aureola per riportare alla luce l'uomo. Un uomo vero, tanto raffinato quanto sanguigno, tanto semplice quanto geniale, tanto radicale quanto ricco di buon senso.

Il Francesco del "Giullare di Assisi", quindi, non è né un hippie visionario, né un santo austero e patinato, e nemmeno uno stralunato poeta ma un uomo, con la sua forza e le sue debolezze, e – soprattutto – un grande senso dell'umorismo.

Ad eccezione del celebre dialogo sulla perfetta letizia (riletto in chiave teologico-psicologica e alla luce delle fonti originali) tutti gli altri episodi raccontati, pur essendo noti agli specialisti, sono in massima parte sconosciuti al grande pubblico, anche perché tratti da fonti (come la Leggenda Perugina) scoperte nel corso Novecento e studiate solo recentemente: tra questi c'è il dibattito con il cardinale Ugolino, la predica a Terni, la sfida al diavolo; in qualche caso vengono approfonditi particolari inediti di episodi celebri, come il Natale di Greccio (qui senza presepe, ma con un doppio travestimento di Francesco, che arriva a fare il verso a frate Elia), il rapporto con l'Islam (quanti sanno che Francesco ha tradotto una preghiera islamica e ha proibito ai frati di scontrarsi con i musulmani?) e la morte in cui, per la prima volta, entra in scena Jacopa dei Settesoli, discepola tanto importante quanto ignorata.

Precedente I PRETI AL CINEMA Successivo IL GIULLARE A SAN GEMINI