CODA DI PAGLIA

Sull’Omelia di San valentino pronunciata dal Vescovo di Terni Narni Amelia Monsignor Vincenzo Paglia, il Sindaco di Terni Paolo Raffaelli ha svolto le seguenti considerazioni:

"Con Monsignor Vincenzo Paglia ci siamo sentiti stamattina per tempo, al telefono, mentre era in viaggio verso Berlino, e l’ho invitato a pubblicare e diffondere il testo integrale della sua Omelia di San Valentino, in modo che tutti possano leggerla nella sua interezza, libera dalle semplificazioni interpretative, qualche volta un po’ interessate, di queste ore.

Lui mi ha risposto che lo farà, e ne sono ben lieto perché il messaggio del Vescovo è molto alto e non merita di essere immiserito nelle polemiche meschine di chi ama guardare la città dal buco della serratura.

L’appello ad un ‘amore politico’, cioè imperniato sulla funzione solidale della polis, è di grandissimo valore, così come lo è la scelta di proporre una riflessione forte sul protagonismo delle classi dirigenti cittadine, non escludendo alcuno da questa disamina, che deve essere proseguita con rigore e buona fede da tutti; il Presule ha chiamato in causa tutti e nessuno può dire ‘io non c’entro’: professionisti ed imprenditori, sindacalisti e politici, giornalisti e gente di scuola, famiglie ed associazioni ed anche la comunità ecclesiale, le sue gerarchie, le sue articolazioni.
Non ha buttato la croce sulle spalle di nessuno, ma ha viceversa chiamato la città intera ad uno sforzo maturo e generoso di responsabilità, che è , a mio parere, proprio quello che ci vuole oggi, in una fase decisiva di crescita di Terni oltre l’orizzonte, spesso bassissimo, delle beghe effimere e meschine.
Condivido del tutto.

Voglio sottolineare a questo proposito una riflessione che mi era già capitato di fare in un pubblico convegno di lunedì scorso: i prossimi due anni saranno decisivi per Terni, ma non perché finiscono i mandati amministrativi in Comune e in Provincia e si preparano nuove elezioni; saranno decisivi perché molte partite importantissime per la città, dall’Università alla ricerca, dall’energia allo sviluppo economico in senso lato, ai fondi europei, si giocano in questi due anni e non avranno tempi supplementari.
Nei prossimi due anni passeranno per questa città e per queste classi dirigenti treni relativi allo sviluppo che non transiteranno un’altra volta: chi li perdesse, perché troppo impegnato in calcoli elettorali, farebbe un pessimo investimento oltre che arrecare un danno alla città.
Per queste ragioni il richiamo di Monsignor Paglia, che è peraltro dentro un dibattito cittadino a più voci aperto da tempo, merita una riflessione ed una assunzione diretta di responsabilità".

Scarica la prima pagina del GIORNALE DELL’UMBRIA  del 15 febbraio 2007

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