Nel Natale del 1996 la mia fidanzata mi regalò Un ponte sull’eternitàdi Richard Bach: “Una storia d’amore, di amicizia e di paure come la nostra – mi scrisse sulla dedica – con la speranza di crescere insieme”.
Il romanzo, autobiografico, racconta “la storia di un cavaliere che stava morendo e della principessa che lo salvò”, o meglio quella tra l’autore del “Gabbiano Jonathan Livingston” e sua moglie Leslie Parrish.
Due anni dopo ci siamo lasciati, e la donna che più avevo amato è diventata quella che più ho odiato.
Qualche mese dopo, Richard Bach e Leslie Parrish hanno divorziato.
Cosa significa? Che i ponti sull’eternità , prima o poi, finiscono tutti su un precipizio?
Non lo so. So che tanti miei amici che allora erano fidanzati, stanno ancora insieme.
So che quella ragazza, oggi, è una delle persone più care che ho al mondo e che – anche se con altre persone accanto – siamo cresciuti insieme veramente.
So che continuo a volere bene anche a tutte quelle che sono venute dopo di lei, anche se i rapporti – purtroppo – non sono quasi mai facili.
So che arrivato single a quasi quarant’anni ho iniziato a pensare che l’amore non è eterno quando dura per sempre, ma quando cambia per sempre la tua vita.