Rivoluzione

Il vero nemico non è l’immigrato
né il razzista

Il vero nemico non è la femminazi
né il maschilista

Il vero nemico non è il gay
e nemmeno il fascista

Il vero nemico
È l’automobilista

E tu non lo sai
Perché lo sei

Turpe creatura in scatola
Frustrata e rancorosa
Che passi la giornata a cercare parcheggio
imbottigliata in un girone autostradale

Dispensatore di veleno
Nell’aria e nel suono

Arrogante padrone della strada
Aggressivo, violento
Assassino di Bonvi e di Serianni
E di trecento pedoni all’anno
quanti ne fai di danni
col tuo carroarmatino
tutto contento

Ladro di spazio
brevipene omiciattolo
Che rosichi vedendomi sfrecciare al tuo fianco
Con un mezzo piccolo ecologico
E mi deridi come fosse un giocattolo

E inveisci e insulti e strombazzi
Se attraverso la strada sulle strisce
Le strisce le hai viste le strisce
Imbecille
Devi rallentare e invece acceleri
Per intimorirmi
Per farmi retrocedere aspettare
E sfrecci a cento in pieno centro

Quanto ho goduto quel giorno di fronte al Colosseo
In cui gli ambientalisti si sono sdraiati sulle strisce
Non è così che si protesta civilmente
Hai detto
Coglione
È strombazzando, invece, che si protesta civilmente?
L’hai fatta la scuola guida, asino?
Non sai che il clacson si usa in caso di pericolo
Non in caso di traffico
O di pedone lento
O di monopattino che circola in mezzo alla carreggiata
Coglione

Che tu possa non passare la prossima revisione
Che tu possa cercare parcheggio in eterno
Che il tuo macchinone sia preda di predoni di ogni sorta
Imbecille
che tu possa fare tante scintille
andando a sbattere forte
Senza farti troppo male
Si intende
Ma almeno con tutte le ossa rotte.

Ah che soddisfazione
Che sarebbe
La Rivoluzione
Quella vera
Non dell’operaio, della donna, dello studente
Ma quella santa del pedone.

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