PID

Il caso PID e la copertina di ABBEY ROAD, ovvero come basta che qualcuno affermi qualcosa con convinzione perché tutti ci credano senza nemmeno farsi qualche domanda.

Dunque, la leggenda metropolitana secondo cui Paul McCartney sarebbe morto nel 1966 e sostituito con un sosia ha origine da questa copertina, dico bene Eleonora Bonoli?

La copertina del disco, infatti, rappresenterebbe il funerale di McCartney:

– John Lennon, vestito di bianco, è il pastore
– Ringo Starr, vestito elegantemente di nero, è l’impresario delle pompe funebri
– Paul McCarntey è scalzo, quindi è il morto.
– George Harrison, vestito il jeans, è il becchino.

Ora,

– Harrison: un becchino si veste comodo, quindi il jeans ci può pure stare

ma

– Avete mai visto un pastore vestito di bianco? Trovatemi la foto di UN SOLO pastore vestito di bianco. Io vestito di bianco mi ricordo John Travolta, al massimo. Quindi Abbey Road rappresenta una profezia della Febbre del Sabato Sera! John Lennon, peraltro, in quel periodo stava vivendo il suo “periodo bianco”.

– Avete mai visto un impresario delle pompe funebri ad un funerale? Peraltro elegante e nero, di solito, ci si veste il morto. Quindi forse è Ringo ad essere morto!

– Avete mai visto un morto scalzo? Io non ne ho mai visto uno. Per quale motivo i piedi nudi dovrebbero essere un segno di morte?

La verità è che ognuno veste uno stile diverso: John eccentrico, Ringo elegante, George sportivo e Paul casual. Eppure sono più di quarant’anni che si parla della morte di Paul McCartney adducendo le suddette motivazioni!

Per non parlare dei dischi che, ascoltati al contrario, fanno sentire John che dice: “Paul è morto, Paul è morto, l’ho seppellito” che seguono le stelle logiche delle “canzoni travisate” del Trio Medusa, o di tutte le ridicole inteprretazioni della copertina di Sgt. Pepper’s che ancora oggi vengono raccontate in TV da quel genio di Giacobbo…

Ovviamente non stiamo parlando di rock, ma della possibilità di creare dei veri e propri casi facendo leva sull’azzeramento dello spirito critico nella gente.

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