PICCOLA PARABOLA

Domenica delle Palme 2013

Un giorno d’inverno un giovane uomo se ne passeggiava tranquillamente sul lungomare insieme alla moglie.

Arrivati all’altezza del porto i due sentirono una voce gridare aiuto.

Guardarono il mare e si accorsero che in acqua c’era un uomo che stava affogando: si dimenava nell’acqua gelata e chiedeva aiuto. Accortosi della coppia prese a gridare ancora più forte all’indirizzo dei due: “Aiuto! Affogo! Aiuto!”.

I due sposi si guardarono perplessi.

“Lo conosco, quel tipo lì” disse lo sposo. “Non sa nuotare, ma continua a tuffarsi in acqua. Ben gli sta: adesso se la sbrigasse da solo!”.

“Aiuto!” continuava a gridare l’uomo in acqua.

“Ma che vuoi? – gli gridò lo sposo – Non sai nuotare! E allora perché ti sei tuffato? Adesso sbrigatela da solo!”.

“Non mi sono tuffato! Sono caduto! Sono caduto, non mi sono tuffato! Aiutami!”.

“Ti sei tuffato, ti ho visto benissimo!”

“No, non mi sono tuffato! Sono caduto! Sono scivolato!”.

“Ti sei tuffato! Ti abbiamo visto tutti! E adesso che vuoi?”

“Salvami, ti prego!”

“Non posso. Se cerco di salvarti mi tirerai a fondo con te. Devo rischiare la vita per un imbecille che si tuffa in acqua anche se non sa nuotare?”.

“Non mi sono tuffato!”

“Certo che ti sei tuffato. Adesso veditela da te”.

“Morirò!”

“Non ci posso fare niente: nuota e torna a riva!”.

Poi il giovane uomo si voltò e riprese la sua passeggiata con la moglie.

Tornando a casa dalla passeggiata, i due videro il naufrago che si trascinava sulla spiaggia. Era riuscito a tornare a riva ed era crollato a terra, stremato, bagnato e con i vestiti fradici e logori.

I due si avvicinarono e lo guardarono. “Hai bisogno di aiuto?” dissero. “Vuoi che ti portiamo a casa?”.

L’uomo aprì gli occhi e guardò i due con amarezza. Scosse la testa e disse solo: “No, grazie, faccio da solo”.

“Sei sicuro?” disse la donna.

Il naufrago annuì.

I due ripresero il cammino, lasciandosi alle spalle l’uomo sdraiato a terra. Fatti pochi passi, però, lo sposo tornò indietro, si chinò sul naufrago e lo prese per il vestito.

“Ma che cazzo vuoi, eh?” disse.

“Io? – fece il naufrago – io niente, non voglio niente”.

“E’ colpa mia se tu sei un imbecille e ti sei tuffato in acqua anche se non sai nuotare? Dovevo rischiare la vita per toglierti dai guai in cui ti sei cacciato per l’ennesima volta?”.

“Ma che vuoi tu, da me? Io non ti ho detto niente”.

“Non hai detto niente ma il tuo sguardo è molto chiaro” disse la donna, che nel frattempo li aveva raggiunti.

“Io non ho detto niente, lasciatemi in pace”.

“Tu sei un grandissimo stronzo!” gridò lo sposo. “Ti sei buttato in acqua anche se non sapevi nuotare, e ora ce l’hai con me perché non sono venuto a salvarti!”.

“Io non mi sono tuffato in acqua”.

“Certo che ti sei tuffato in acqua. Lo fai sempre! Adesso confessa e chiedimi scusa!”.

“L’ho fatto altre volte, è vero. Ma non questa volta. Questa volta sono caduto”.

“E chi pensi che ti creda? Mi hai preso per un imbecille? Ti cacci nei guai e poi pretendi che gli altri ti vengano a salvare. Sei uno stronzo e non hai il minimo rispetto per la gente”.

“Io non mi sono tuffato, sono caduto”.

“Stronzo e anche bugiardo” e così dicendo lo trascinò per strada.

“Che cosa vuoi? Dove mi porti?” diceva il naufrago dimenandosi.

“Devono saperlo tutti, che razza di bugiardo sei!”.

Il giovane sposo trascinò lo sventurato fino alla piazza del paese.

“Lo riconoscete questo individuo?”  gridò alla gente che chiacchierava davanti al bar.

“Come no! E’ lo scemo del villaggio: non sa nuotare, ma si tuffa sempre in acqua”

“Sappiate che questo uomo è un bugiardo. Si è tuffato in acqua e poi si è lamentato perché io non sono andato a salvarlo”

“Non mi sono tuffato” rispose il naufrago.

“Certo che ti sei tuffato. Come sempre. Dico bene, signori?”

“Dici bene! Si tuffa sempre, lo conosciamo tutti”.

“Bene, fate molta attenzione, signori e signore, perché quest’uomo è un bugiardo! D’ora in poi sappiate che avete a che fare con un bugiardo!”.

Poi lasciò la presa. Il naufrago crollò a terra e i due sposi se ne andarono a testa alta e colmi di sdegno.

La piccola folla che si era radunata si disperse ridacchiando.

Da quel giorno tutto il paese cominciò ad evitare il naufrago, anche alcuni amici cari presero le distanze da lui, perché di un folle bugiardo è meglio tenersi lontani.

Forse non sapremo mai se quell’uomo si era tuffato o era caduto in acqua. Ma cambierebbe davvero qualcosa?

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