I
Serenamente
corri, sorridi e sudi
che se belli vogliamo apparire
un pochettino ci tocca soffrire
poi, chissà, magari ci si fidanza
non si può mai dire
e la speranza
è sempre l’ultima a morire
quando c’è costanza.
Sono arrivato puntale stavolta
peccato che non avevo un appuntamento
ma non mi lamento
aspetta sempre chi spera
una rondine che non fa primavera.
La campana fa tre rintocchi
mentre gingilli la mano
io, piano
ti guardo negli occhi
e al confine si muove qualcosa
pericolosa è ogni fine
e non son spine senza rosa.
Mi sveglio tardi
e con l’amaro in bocca
mi hai fregato anche tu, cara
sotto a chi tocca
Le mie illusioni si sciolgono
come neve al sole
mentre blatero il tuo pensiero
aprendo gli occhi a una giornata aperta
dò un calcio alla coperta
mi alzo dal letto
barcollo
scapoccio sulla porta
ma non mollo
sono un bronzo che rimbomba
un cembalo che strepita
spalmo un po’ di marmellata
su una fetta decrepita
saluto con la mano la nottata
ambisco ad esser sbronzo
guardo il fornello mugolando
aspetto che salga il caffé
di certo arriverà prima di te
dentro di me
Ma non è un luogo comune
che cuore fa rima con amore
furore con rumore
dolore con pudore
peggiore con migliore
e sudore con odore.
Però, che onore.
II
che è meglio una sana delusione
di un’inutile illusione
frena l’ormone
stupido ciccione
mentre senti la canzone
de ‘sta cantante di origini bresciane
ma non c’è più la mezza stagione
e per quanto porti avanti questa discussione
non hai un lume
per uscire dalla tua trista condizione.
Al cuor non si comanda
ed al papagno a stento
non c’è sesso senza amore
e non c’è errore senza fesso
ma non l’ho fatta e quindi non mi pento
di quella domanda
Non c’è rosa senza spine
e non è oro quel che brilla
corri a casa tra le rime
fatti una (bella) camomilla
quanto è dura l’avventura
di un pivello da coltura
di uno scemo di natura
con una giovinezza futura
e un’adolescenza matura
sempre lo stesso itinerario
ogni tuo viaggo
dalle stelle alle stalle
andata e ritorno
hai un sacco di donne intorno
che ti vengono dietro
ma appena ti giri scappano
ti dò una fidanzata
ma si chiama Pietro
Se sei arrossito stasera
buon tempo dispera
che chi disprezza compra
e chi apprezza inganna
l’apparenza è nostra
e tu ti guardi dalla finestra
aspettando di salire sulla giostra
ma non hai il biglietto
e non hai l’invito
e non hai l’accredito
e non hai l’amico
lasciare stare per quest’anno
se son rose fioriranno
se son note suoneranno
e sesso o no te sei in inganno
troppo hai corso
e c’hai l’affanno
arpija fiato
che fra poco tutto sarà finito
tonto
che fra poco tutto sarà pronto
per essere ricominciato.
III
che uno stravecchio domani
ferma ti prego le mie mani
mentre ti chiedi chi ami
Chi fa da sé non fa per me
occhio per occhio
sessantaquacchio
e se non rispondi al mio messaggio
mi abbacchio
e chi mi darà il coraggio
di attendere ancora un altro maggio
e che cacchio.
Non è un luogo comune
che l’aspettativa
è un sentimento
nutrito dall’attesa
e spento
dalla delusione
e dalla resa
da cui nessuno è immune.
Che fisico
come disse vedendolo nudo
la moglie di Einstein
in bilico
tra pathos e ironia
seduto mi domando
prima o poi
se sarai mia
non senti che
tremo mentre accendo
il riscaldamento
e non nascondo
che vorrei
non raffreddarmi mai.
Non è un luogo comune
che al pollo gli si spennano le piume
che tra due rive opposte scorre il fiume
e il tuorlo si separa dall’albume
per fare la carbonara
che mica è una frittata
è cosa rara
lo sai, cara
trovare una persona vera
e veramente innamorata.
:-)))))))))!!!!!!
…non so se sono io che peggioro o tu che migliori…ma mi piacciono sempre di più!!!!
Evviva inniddo poeta!
inz.