MI SCRIVE ANTONIO REZZA

Ultimamente sono sulla bocca di tutti. Di solito vicino a un "vaffanculo".

Non credevo, dico la verità, che quell'articolo commissionatomi dal mio caposervizio, e pubblicato sul Giornale dell'Umbria il 29 settembre relativo ad alcune bestemmie pronunciate da Antonio Rezza durante lo spettacolo presentato al festival Es.terni, avrebbe creato un caso cittadino, provocando reazioni incontrollate sia da parte del mondo politico che da una parte del mondo cattolico, arrivando addirittura alla richiesta di dimissioni dell'assessore alla cultura.

Comprensibilmente, quindi, dopo la pubblicazione dell'articolo sono stato attaccato ferocemente – su facebook, soprattutto, oltre che dal vivo – ricevendo anche attestati di solidarietà inaspettati.

Il caso ha fatto talmente scalpore che ora vengo addirttura accusato di averlo creato ad arte, per smania di protagonismo.

Ora, io sono davvero molto egocentrico e narcisista, ma vi assicuro anche che il narcisismo e l'egocentrismo, insieme all'umorismo, sono l'unica ancora di salvezza per una coscienza pulita che si ritrova in mezzo ad una tempesta.

Non è piacevolissimo ritrovarsi improvvismamente additato come nemico pubblico, tanto più in una città piccola come Terni, dove siamo talmente in pochi ad occuparci di teatro che ci si conosce tutti e si è tutti, più o meno, amici.

E allora il punto non è che "se ne parli male purché se ne parli". Il punto è che mi piace il confronto, il dialogo. Mi piace rendere conto delle mie azioni, argomentare le mie scelte e le mie parole. Mi diverte rispondere a chi mi attacca, anche violentemente. E grazie a Dio ho il senso dell'umorismo, e anche nelle situazioni più sgradevoli cerco di usarlo.

Questo solo per rispondere a chi, vedendomi reagire con tanto umorismo e dialettica agli attacchi, e vedendomi rifiutare di "sposare una causa" per continuare a dire solo ed esclusivamente quello che penso, ha detto che quella polemica l'ho creata ad arte  in cerca di visibilità.

Non potendomi accusare di essere servo di qualche potere, mi hanno detto che mi sono cercato volutamente quegli attacchi solo per stare al centro dell'attenzione.

Detto questo, tra le attenzioni di cui sono stato oggetto c'è anche quella di Antonio Rezza in persona, cosa che mi ha fatto particolarmente onore. Rezza, che non avevo mai avuto il piacere di conoscere personalmente perché – a dire il vero – dopo aver visto il suo spettacolo mi era passata la voglia di intervistarlo, mi ha scritto una lettera per replicare al mio articolo.

Io in un primo momento non ne ho pubblicato, se non in piccola parte, i contenuti, perché trattandosi di una lettera privata non mi sembrava corretto farlo.

In realtà, però, quella lettera ha girato molto ed è finita prima nella redazione del Corriere dell'Umbria poi in quella del sito Tuttoggi. Entrambe le testate l'hanno pubblicata omettendo il destinatario e falsandone, di conseguenza, il senso stesso.

Il Corriere l'ha addirittura spacciata per un comunicato stampa, stravolgendo non solo la verità ma anche la lingua italiana. Il cronista, infatti, riportandone l'ultima parte scrive "Così Rezza si rivolge ai critici: 'Lei, in realtà non ha visto lo spettacolo".

Dico, se bisogna falsificare una lettera, cerchiamo almeno di falsificarla bene! E così ha fatto Tuttoggi che, pubblicandola integralmente, si è premurato di modificare il testo in tutti i passaggi in cui si rivolge direttamente a me, modificando la seconda persona singolare ("Lei dice") con un generico si ("Si dice", "si scrive").

A questo punto mi sembra quindi opportuno pubblicare integralmente e fedelmente (errori compresi) la lettera che Antonio Rezza mi ha scritto aggiungendo, già che ci siamo, anche la mia risposta fino ad ora – ovviamente – totalmente inedita.

LETTERA DI ANTONIO REZZA AD ARNALDO CASALI

Gentile Arnaldo Casali sono Antonio Rezza e le scrivo in merito all'articolo da lei concepito sullo spettacolo "7-14-21-28" da noi eseguito a terni il 26 e 27 settembre.

L'articolo è pieno di inesattezze che potrebbero essere anche definite calunnie belle e buone. Non vi è alcuna bestemmia che concerne la Madonna ne suo figlio. C'è una bestemmia indirizzata a Dio che non è ne la Madonna ne tantomeno il figlio della Madonna. E' una sola bestemmia e non due come lei scrive. All'interno tra l'altro di uno spettacolo estremamente religioso, per ciò che intendo io come religione, e cioè la dedizione totale al lavoro e al sacrificio.

Sono stati scritti fiumi di articoli su questo spettacolo e nessuno si è soffermato su una bestemmia filologica e che esprime la disperazione e non la mancanza di rispetto verso la religione. Quindi la sua menzogna è palese, lei mi accusa di aver bestemmiato Cristo e la Madonna quando questo non è assolutamente vero, come dimostrano i video che metteremo eventualmente a disposizione per ogni controversia. Tra l'altro lo spettacolo, a quanto ho saputo, lei non ha nemmeno visto. Ma di questo parleremo dopo.

Riguardo alle frasi da me dette lo scorso anno al pubblico fanno parte di un gioco che è funzionale al testo e cioè il metatesto che diviene testo. Non è improvvisata la frase dei dieci euro ma è depositata come testo. Non è un'offesa ma fa parte del testo dello spettacolo. Io amo il mio pubblico e non lo insulto come lei vuol far credere. Ecco altre inesattezze: la trasmissione Tunnel non ci ha mai ospitato. Io non mi sforzo di risultare sgradevole. I miei genitali non sono in vista perchè coperti dalle mani. Il video dello spettacolo lo può dimostrare. Inoltre lei non assegna la paternità dell'opera anche a Flavia Mastrella che è coautrice di ogni nostro lavoro. Lei omette la metà del nostro ingegno in modo arbitrario. Lei fa violenza a Flavia Mastrella attraverso la sua omissione.

E queste invece sono mie riflessioni: il festival Es Terni e l'assessore Simone Guerra sono realtà assai preziose. Simone Guerra è un assessore giovane che abbraccia con entusiasmo iniziative fatte da altri giovani.

Mi sembra che il suo articolo sia bugiardo e strumentale. E per finire la cosa più grave: lei non ha visto lo spettacolo, abbiamo le prove che lei non ha messo piede in teatro. Come la mettiamo? Lei è un indovino? Riesce a capire chi bestemmia stando a casa ad origliare? Vede i miei genitali attraverso la palla di cristallo e confonde questa palla con la mia? Perdoni l'insolenza ma dovrebbe recensire solo ciò che vede e non fidarsi di ciò che sente. La prego di riscrivere l'articolo e di utilizzare le informazioni che le ho fornito in questa mail.

grazie Antonio Rezza

LETTERA DI ARNALDO CASALI AD ANTONIO REZZA

Gentile Antonio Rezza,
 
la ringrazio per l'attenzione che ha riservato al mio articolo e anche per avermi subito contattato per precisare quelle che lei ritiene inesattezze e delle quali, ovviamente, terrò conto.
 
Ci tengo a risponderle con la sua stessa puntualità.
 
Inanzittutto non credo che il mio articolo sia bugiardo né strumentale. Così come non credo che il suo spettacolo sia brutto o scandaloso.
 
Io non sono venuto a vedere il suo spettacolo e non ho scritto una recensione del suo spettacolo. Non scriverei mai una recensione di uno spettacolo che non ho visto. Ma, concorderà con me spero, che se accade un omicidio, una rapina, un incidente stradale, non c'è bisogno di aver assistito all'evento per darne notizia. Basta che la notizia sia vera e verificata.
 
Io ho dato una notizia, non ho scritto una recensione. E' evidente che diverse persone che hanno assistito allo spettacolo mi hanno confermato questa notizia. E' una normale procedura giornalistica, non c'è assolutamente niente di anomalo.
 
Il tipo di rilievo che poi a questa notizia è stata data, il contesto in cui è stata inserita e le reazioni che ha avuto non dipendono da me, né da me sono condivise.
 
Quanto alla sua "insolenza", la trovo tanto gradevole in un contesto come questo quanto mi appare sgradevole negli spettacoli. Fa parte del personaggio e, essendo dotato di senso dell'umorismo, la apprezzo.
 
Posso anche dire di condividere completamente le sue riflessioni su "Es.terni" e sull'assessore Simone Guerra, che ritengo anche io risorse molto preziose per la città.
 
Quanto alla quantità e qualità delle bestemmie da lei pronunciate, posto che se ne potrebbe discutere a lungo (da quanto so parliamo di una "bestemmia hard" e una "bestemmia soft" nei confronti della madonna) non ho nessun problema a correggere quanto ho scritto con le sue precisazioni.
 
Non posso concordare, invece, con quanto mi scrive a proposito del contesto, del senso, della presunta religiosità dello spettacolo, e questo proprio perché io non ho scritto una recensione dello spettacolo. Non ho quindi negato il contesto e il significato della bestemmia, mi sono limitato a prendere atto della sua presenza. Di certo la bestemmia da lei pronunciata lo scorso anno nello spettacolo al quale ho assistito non mi sembrava avere tutti questi significati esistenziali e mi appariva (ed è un mio diritto di critico scriverlo) come una mera provocazione.
 
Se rilegge con attenzione l'articolo si renderà conto che io – data la notizia della bestemmia – non parlo del suo spettacolo, ma dell suo stile e della sua "poetica", che almeno un po' posso dire di conoscere.
 
Aggiungo anche, perché non voglio che lei pensi ad una mia ostilità nei suoi confronti, che io l'ho sempre seguita con una certa stima. Ho apprezzato i suoi corti e le sue apparizioni cinematografiche. Non ero quindi affatto prevenuto negativamente, lo scorso anno, quando sono venuto a vedere lo spettacolo di "Es.terni" che – devo ammettere – mi ha però deluso profondamente.
 
Magari se fossi venuto al Secci a vedere il nuovo spettacolo avrei rivalutato la sua opera, non posso escluderlo, ma questo non c'entra niente con la questione della bestemmia perché – lo ripeto ancora una volta – io non ho parlato male dello spettacolo, mi sono limitato a dare una notizia.
 
Quanto allo stile aggressivo nei confronti del pubblico, io ho parlato, appunto, di un stile, di una "poetica", non ho mica detto che lei è uno stronzo che disprezza il suo pubblico!
 
Non è certo l'unico artista ad avere questo stile, peraltro: in America è pieno di comici che insultano il pubblico e in Italia anche Beppe Grillo ha sempre avuto uno stile molto aggressivo. Diciamo che lei ha portato questo stile fino all'estremo. Fino a risultare – almeno a mio avviso – sgradevole.
 
Prendo atto della precisazione riguardo ai suoi genitali (ad ogni modo, non credo ci sia nulla di scandaloso. La metà degli spettacoli di teatro contemporaneo esibisce genitali maschili e nessuno si sogna di scandalizzarsi).
 
Registro anche la sua precisazione riguardo a "Tunnel" e le consiglio di segnalare l'errore anche a Wikipedia, perché è da lì che ho tratto l'informazione.
 
Infine, Flavia Mastrella: a quanto pare anche se non bestemmio sono anche io un grande peccatore e oltre che in pensieri, parole e opere ho peccato anche in omissione. La prego di porgere le mie scuse alla signora Mastrella, per l'involontario atto di violenza dei suoi confronti.
 
Credo di aver detto tutto. La ringrazio ancora per la sua attenzione. Mi ha fatto piacere comunicare con Rezza in persona, un artista che – oltre alle bestemmie – ha saputo produrre anche opere di grande intensità e originalità.
 
con stima
 
Arnaldo Casali

 

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3 commenti su “MI SCRIVE ANTONIO REZZA

  1. ARNALDOCASALI il said:

    PUNTATA 286

    [..] Diretta da Radio TNA martedì 12 ottobre 2010 (venerdì 15)ORCO SILVIO PORCA REZZAscritta e condotta da Arnaldo Casali diretta e condotta da Francesco Franceschiniprodotta da Giuseppe GentiliMusicaCaroline Cohen: , 2010extra [..]

  2. anonimo il said:

    salve, vorrei vedere l'articolo da lei prodotto sullo spettacolo che ha fatto nascere la polemica. grazie.

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