LO STREGONE DI ASSISI

Francesco d’Assisi uno stregone? Questa davvero non si era mai sentita.
 
 
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Mistico, laico, pacifista, ambientalista, nazionalista, cittadino del mondo, umorista, artista, giullare, poeta, folle, masochista, celtico, profeta, eretico e ortodosso.
 
Su San Francesco è stato detto tutto e il contrario di tutto, anche grazie ad una personalità eclettica, versatile, incontenibile, sfuggente a qualsiasi classificazione. Ma stregone, fino ad oggi, non glie lo aveva detto nessuno. Eppure secondo Andrea Armati, giovanissimo blogger assisano, autore di “Lo stregone di Assisi. Il volto negato di San Francesco”  che sarà presentato oggi pomeriggio alle 16 al centro “Siviera” nel corso di un incontro organizzato dall’associazione Civiltà Laica –  il suo illustre concittadino era legatissimo a pratiche magiche e divinatorie che avrebbero rischiato di portarlo persino sul rogo.
 
Non solo, ma la lettura che Armati dà di Francesco, ne rovescia radicalmente l’immagine di un uomo simbolo d’una religiosità semplice, pura, disinteressata, persino ingenua e lontana dagli interessi materiali, tratteggiando il ritratto di “un’astuta mente politica in grado di comunicare alle masse senza perdere i contatti con le persone che contano”.
 
Più santone che santo, il Francesco di Armati è una personalità egocentrica e narcisista, ma allo stesso tempo astuta, calcolatrice, “collusa con il papato e con i potenti”, in grado di trovare sempre il modo di conquistare il favore del popolo e di circondarsi di consenso.
 
Una teoria senza dubbio discutibile, ma che ha il merito di essere fondata sulle fonti francescane, e non su presunti documenti inediti o su biografie ‘alternative’ e apocrife. E questo a differenza della maggior parte dei libri sensazionalistici che dal “Codice Da Vinci” in giù tendono a spacciare per storia quella che è leggenda o pura fantasia.
 
Il ‘peccato’ di Armati, semmai, è quello di forzare le fonti per dimostrare una teoria preconcetta, arrivando a conclusione fondate ma discutibili. Ma è un peccato, questo, condiviso dalla maggior parte degli storici e insito nel concetto stesso di ‘lettura’ di un personaggio. 
 
D’altra parte, al di là del metodo storico, quello che è più colpisce, del giovane studioso, è proprio l’abile strategia comunicativa, in questo senza dubbio all’altezza del suo santo concittadino: curatore del sito web Umbriamagica.com, Andrea allo ‘stregone di Assisi’ ha dedicato un intero blog –www.lostregonediassisi.blogspot.com – dove si possono leggere stralci del libro e aggiornamenti sui suoi studi: qui il santo viene presentato come un vero e proprio ricercato (‘wanted’ si legge sopra il ritratto, e sotto: “Indizi: parla agli uccelli, prosciuga i fiumi, divina sulla Bibbia. Se lo incontrate e si spaccia per santo non credetegli. È un impostore”), mentre su youtube Andrea ha aperto un canale video dedicato allo stesso argomento.
 
Quanto al libro, pubblicato dalla Boopen di Napoli, se scarso favore ha trovato (comprensibilmente) negli ambienti francescani, il suo porsi come “volto proibito di Francesco d’Assisi, distante anni luce dalla tradizione cattolica” ne ha fatto un vessillo di associazioni anticlericali, come l’Uaar (Unione atei, agnostici e razionalisti) e la stessa Civiltà Laica, che lo hanno inserito nelle proprie biblioteche virtuali a fianco a “La questua” di Curzio Maltese, “Il matrimonio di Gesù” e “Come la chiesa inventò il marketing”.
 
(da Il Giornale dell’Umbria di sabato 24 maggio 2008)

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