LETTERA A UN AMICO DEMOCRATICO

Caro D.

Abbiamo condiviso molte battaglie in passato. Abbiamo animato una rivista che era alternativa davvero, che portava e porta avanti battaglie sociali, civili, culturali ignorate da buona parte dei media.

Abbiamo camminato sulle orme di don Mazzolari e di don Milani, abbiamo seguito  don Ciotti e Arturo Paoli ad Assisi; abbiamo raggiunto Alex Zanotelli al Giubileo degli oppressi di Verona. Ci siamo uniti alla Rete Lilliput, siamo stati (io fisicamente, tu moralmente) al G8 di Genova a gridare che un altro mondo è possibile.

Siamo stati insieme agli spettacoli di Beppe Grillo, ci siamo entusiasmati  – undici anni fa – per quel comico che diceva cose così serie che nessun comico, ma nemmeno nessun giornalista e tanto meno nessun politico diceva.

Oggi che Beppe Grillo ha fondato un Movimento politico, e che quel movimento politico sta registrando successi in tutta Italia senza scendere a compromessi, adesso tu mi accusi di essere un suo "tifoso" e mi dici che anche Grillo è come tutti gli altri. E lo fai difendendo quel sistema politico contro cui Grillo si batte, e contro cui noi stessi ci siamo battuti insieme, o almeno così credevo, per anni.

Nel mio articolo I morti viventi e il Risorgimento a Cinque Stelle, secondo te, ho dimostrato troppo entusiasmo per il movimento di Grillo.

Permettimi allora di spiegarti perché Grillo NON E' come tutti gli altri.

1)  Grillo non ha mai fatto politica. Non è un riciclato e nemmeno un protetto (come Berlusconi, quando era ancora socialista). Al contrario, è sempre stato estraneo al sistema e ha sempre pagato in prima persona il suo coraggio e la sua coerenza. Questo lo differenzia anche da altri personaggi scomodi come Michele Santoro, Sabina Guzzanti e Marco Travaglio, che hanno sempre goduto di protezioni politiche.

2) Grillo è sempre stato coerente. Prima come comico, poi come politico. Ti sfido a trovare una sua affermazione programmatica smentita dai fatti o da dichiarazioni succesive. Lo sport preferito dai politici nostrani, sia di destra che di sinistra (te lo ricordi il tuo amico Veltroni? "Finisco il mandato da sindaco e lascio la vita politica". E l'anno dopo si dimette per candidarsi col Pd).

3) Grillo non si è inventato un partito dal nulla, come Di Pietro o Berlusconi: il Movimento a Cinque Stelle è frutto di un percorso civile che è durato tutta la sua carriera, e che è stato autenticamente partecipato da spettatori che sono diventati elettori (di solito succede il contrario: sono gli elettori che si riducono ad essere spettatori delle gesta del proprio politico di riferimento).

4) La maggior parte dei partiti italiani sono forma senza contenuto. Basti pensare al PD, che è nato come sigla, come simbolo, come bacino elettorale di riferimento, come spartizione di potere e di poltrone ma che non ha uno straccio di IDEA, e lo sta dimostrando ogni giorno. A Terni, tanto per dire, la crisi di giunta che ha portato alle dimissioni del sindaco è stata dovuta ad conflitto interno al Pd tra ex democristiani ed ex comunisti per la spartizione degli assessorati.

Il Movimento a Cinque Stelle, al contrario, nasce prima dal contenuto: con gli spettacoli "civili" prima, con il blog poi, con le iniziative di leggi popolari e i rferendum promossi ai due V-Day, poi con le liste Civiche e infine come movimento nazionale. Il Movimento nasce per radunare insieme delle IDEE, esattamente il contrario della genesi dei partiti che dominano oggi la scena italiana che nel migliore dei casi nascono da leader carismatici (Sinistra e libertà – Italia dei valori) nel peggiore dall'accomparamento o dalla divisione di partiti che non hanno nemmeno un patrimonio ideologico condiviso (Pd, Pdl, Terzo polo).

5) Grillo non è mai "sceso in campo"  né ha mai appoggiato un partito politico, nonostante il corteggiameneto di cui è stato fatto oggetto per oltre un decennio. Insomma non si è mai "sporcato le mani", non ha mai inzuppato il biscotto in quel minestrone, e quindi può dire a gran voce di avere le mani pulite ed essere estraneo a quel sistema. L'unica forma (peraltro molto ridotta) di collaborazione l'ha avuta con l'Italia dei valori. Quindi non puoi dire che "sputta nel piatto dove mangia" senza insultarlo gratuitamente.

Ti ricordo anche che Grillo ha tentato di candidarsi come segretario del Partito Democratico; se glielo avessero permesso avrebbe potuto tentare di cambiare il sistema dall'interno. Come sai con delle scuse totalmente RIDICOLE e contraddittorie gli è stato impedito di iscriversi al Pd, dimostrando quanto democratico sia quel partito. Quindi non potete più dire che Grillo vuole distruggere e basta.

Dici che grillo ti ricorda la "diversità comunista" rivendicata da Berlinguer, e che di Berlinguer rappresenterebbe una toppa clamorosa. Francamente, mi interessa poco: a te Grillo può ricordare chi ti pare, ma non è che puoi delegittimarlo perché "ti ricorda" Berlinguer. Sono due personaggi agli antipodi e vanno giudicati per quello che fanno, non per quello che TI ricordano.

Resta il fatto che, effettivamente, ai tempi di Berlinguer il Pci era qualcosa di totalmente estraneo al sistema politico italiano e addirittura occidentale. Quindi forse Berlinguer – che con Grillo non ha NIENTE a che fare – tutto sommato in qualche modo aveva anche ragione.

Quanto poi al fatto che Grillo faccia comodo alla destra,  questo è un problema vostro. Io non conosco nessun grilliano veterocomunista: tutti coloro che condividono con me l'entusiasmo per Grillo sono persone che l'hanno sempre seguito e ammirato; gente che prima della nascita del Movimento a Cinque Stelle non aveva alcun partito di riferimento e che culturalmente si colloca a destra quanto a sinistra.

D'atra parte, l'unico che può a ragione accusare Grillo di portargli via i voti è Antonio Di Pietro, che in questi anni si è proposto volutamente come riferimento politico dei grilliani, ma certo non il Pd che con Grillo non ha mai condiviso battaglie, idee né tantomeno candidati.

Questa storia del "toglie i voti al PD", quindi, è arroganza allo stato puro. E' davvero l'atteggiamento del cane con l'osso in bocca che ringhia perché ha paura che glielo porti via.

Quei voti, seppure ci sono, non sono proprietà privata del Pd, sono voti che vanno conquistati. D'altra parte i comunisti non sono abituati a conquistare i voti: lo vedo bene qui a Terni: l'ideologia ti dice che tu non devi votare il partito perché fa qualcosa di buono, ma perché quel partito è il Tuo partito, è il partito Buono e allora tu devi votarlo a prescindere da quello che fa e che dice. Troppi ne conosco, di amici che – loro sì – sputano nel piatto dove mangiano, che massacrano di critiche gli amministratori del centrosinistra, ma poi quando ci sono le elezioni tornano subito nei ranghi.

Beh, sai che ti dico? Se gente di sinistra abbandona disgustata il Pd per seguire Grillo tanto meglio. E' la prova che il problema sta nel PD, non in Grillo.

Il malato che resta a letto perché rifiuta di curarsi non se la può prendere con il sano perché cammina. Il pigrone che pensa solo a mangiare non se la può prendere con l'atleta perché corre più veloce. Lo zozzone che non si lavai non se la può prendere con l'uomo pulito perché è circondato da più persone!

E posto quindi che di ciò che pensa Berlusconi di Grillo non me ne può fregare di meno, non mi sembra che Silvo e i suoi seguaci abbiano questa grande infatuazione per il Movimento a Cinque Stelle. Credo invece che Grillo sia l'unico vero nemico di Berlusconi, perché è l'unico che combatte il berlusconismo alla radice. Il PD – lo sai benissimo – fa solo finta, non va oltre la richiesta di dimissioni del premier. Sai benissimo che se Berlusconi domina la scena politica italiana da quasi vent'anni la responsabilità è proprio dei politici del PD che sul piano politico-comunicativo sono andati a rimorchio di Silvio e quando sono stati al governo non hanno fatto NIENTE né per il bene degli italiani né tanotomeno per impedire a Berlusconi di continuare a dominiare la scena politica.

E allora ci vuole proprio una bella faccia di culo (d'altra parte è l'unica cosa che non manca nei Piddiisti) per accusare Grillo di aiutre Berlusconi!

D'altra parte voi lo sapete bensisimo come stanno le cose. E' la coscienza – soprattutto a quelli come te che una coscienza ce l'hanno – che vi brucia perché sapete di avere solo colpe per il successo di Grillo. Ed è un classico della psicologia: la prima cosa che si fa quando si ha un senso di colpa lacerante, è cercare quacluno con cui prendersela!

Io francamente ti dirò che se l'alternativa a Berlusconi deve essere un governo come quello che Prodi ha guidato dal 2006 al 2008 sì, preferisco Berlusconi. Ti ricordo che pure con tutte le porcate che sta facendo adesso, non è ancora riuscito a eguagliare il numero di sottosegretari del governo Prodi. E' troppo tardi, ormai, per continuare a scegliere il male minore. Meglio un vero male che un falso bene. Montanelli diceva che Berlusconi è un virus: si vede che ancora non abbiamo completato il decorso, ma è inutile abbassare la febbre mentre il corpo va in cancrena.

Sì, lo ripeto ancora: siamo stanchi del meno peggio. Siamo stanchi di dover scegliere tra una merdina e una merdona, forse gli italiani si meritano qualcosa di MEGLIO.

E io personalmente preferisco aspettare altre due, tre, cinque anni e poi avere un'alternativa autentica di governo, piuttosto che veder crollare Berlusconi oggi per mandare al potere un'Armata Brancaleone di intrallazzoni senza arte né parte ma con tanti culi affmati di poltrone.

P.S.

Finché continuerete ad usare il termine denigratorio di GRILLINI, io promuoverò l'uso del termine PIDDIISTI per additare i militanti del PD.

Non si capisce proprio per quale motivo gli esponenti del PD siano Democratici, quelli di Sinistra e Libertà siano Vendoliani, quelli dell'Italia dei Valori siano Dipietristi e quelli del Movimento a Cinque Stelle debbano essere Grillini.

Potevano essere Movimentisti, Stelle, Grilliani… eh  no: Grillini. Un suffisso che non si usa per nessun gruppo né politico né sociale, fatta eccezione (sarà una coincidenza?) per CELERINI e CIELLINI. Usati, ovviamente, sempre in senso spregiativo, anche se i ciellini ormai hanno finito per utilizzarlo essi stessi.

Le parole sono pietre, tu me lo insegni: il regime fascista aveva fatto sostituire ai giornali il termine "ebrei" con "giudei", perché la parola rimandava a Giuda il traditore.

Allo stesso modo oggi si dice "grillini" da una parte per sminiuire un movimento che tanto ino non è, e in secondo luogo (secondo me) perché la parola – oltre a suonare ridicola – evoca l'ex presidente dell'Arcigay, che nonostante sia oggi un parlamentare del Pd stesso, gli stessi Piddiiisti sanno essere un personaggio discutibile e non proprio il massimo della simpatia…

P.P.S.

Mi citi Giorgio Gaber, che insegnava "devi andare a votare poco convinto". Beh, in primo luogo io a votare in 18 anni non ci sono MAI andato pienamente convinto, e quindi almeno una volta mi piacerebbe farlo. In secondo luogo io non ho ancora mai votato il Movimento a Cinque Stelle, quindi permettimi ancora di essere abbastanza convinto.

In terzo luogo, con tutta la stima e devozione per Giorgio Gaber, non mi sembra proprio un modello da seguire dal punto di vista politico.

Gaber è stato un grande artista, ma è stato anche un uomo che alla fine della sua vita ha detto La mia generazione ha perso. Ed era vero. Gaber è passato- nel corso degli anni – da iper-comunista a iper-qualunquista.

Negli anni '60 prendeva in giro Andriano Celentano (figura da sempre dileggiata dal mondo politico, ma che ha dimostrato invece sempre spirito profetico, coerenza e anticonformismo) perché, da ambientalista, criticava le fabbriche di veleno tempio, degli operai.

Negli anni '90 è diventato il "first Lord" di un'amministrazione berlusconiana, testimonial prediletto da Comunione e Liberazione e profeta dell'anti-buonismo cattocomununista.

Diceva, Gaber: "Io non temo Berlusconi in sé, ma Berlusconi in me". E diceva bene. Credo che Grillo, questa frase, se la sia scritta davanti alla faccia perché il suo principale merito – a mio avviso – è proprio il fatto che, a differenza vostra che vi concentrate sul personaggio-Berlusconi come se fosse l'origine di tutti i mali d'Italia, lui è proprio il Berlusconi dentro di sé che combatte in primo luogo, evitando – ed è l'unico – qualsiasi forma di berlusconismo nel suo approccio alla politica.

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2 commenti su “LETTERA A UN AMICO DEMOCRATICO

  1. solesorriso il said:

    Che dire? Non posso aggiungere altro e mi hai fornito parecchi spunti su cui riflettere…. ciao, a presto!

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