LA ROSA D’INVERNO

 
Monastero di San Damiano. In scena ci sono Chiara e le sue compagne: Ortolana (la più anziana, sulla cinquantina) Agnese, Beatrice, Pacifica, Benvenuta, Cristiana, Amata e Illuminata. Stanno filando la lana.
 
AGNESE: Non verrà.
 
CHIARA: Verrà, verrà.
 
AGNESE: Io dico che non verrà. Non viene mai.
 
CHIARA: E io dico che questa volta viene.
 
ORTOLANA: (rivolta a Chiara) Madre, io credo che…
 
CHIARA: Mamma, puoi anche chiamarmi Chiara!
 
ORTOLANA: Tu sei la nostra badessa, sei la nostra madre…
 
CHIARA: Non ci sono madri qui, siamo tutte sorelle. Lo sai che ho accettato l’incarico di badessa solo perché era l’unico modo mantenere l’indipendenza del nostro monastero.
 
BEATRICE: Caterina, certo che è buffa la vita…
 
AGNESE: Beatrice, adesso mi chiamo sorella Agnese…
 
BEATRICE: Sì, scusa! Agnese, certo che è buffa la vita: prima Ortolana era nostra madre e Chiara nostra sorella, adesso che siamo tutte e quattro qui a San Damiano, Ortolana è diventata nostra sorella e Chiara nostra madre! Ih Ih!
 
CHIARA: Ve l’ho detto, siamo tutte sorelle!
 
BEATRICE: E allora io, te e Agnese siamo sorelle due volte! Di sangue e di convento!
 
CHIARA: Nessuno è perfetto.
 
ORTOLANA: E ognuno c’ha le sue disgrazie! (ride)
 
AGNESE: Comunque io dico che non verrà.
 
CHIARA: E io ti ripeto che verrà. Me l’ha promesso.
 
CRISTIANA: Quante volte è venuto nell’ultimo anno?
 
ILLUMINATA: Tre volte?
 
BEATRICE: Questa sarebbe la quarta. Un primato assoluto!
 
AGNESE: Non viene.
 
AMATA: Quando viene però è contento.
 
CRISTIANA: Questo posto gli fa bene.
 
CHIARA: Ricordate l’ultima volta?
 
ILLUMINATA: Ha scritto il Cantico di frate sole, quando era qui.
 
CHIARA: Sì, in questo posto sta bene. Anche perché è iniziato tutto qui: era ancora un ragazzo quando è entrato per la prima volta in questa chiesetta, che allora era tutta diroccata; si è messo a pregare di fronte al crocifisso, e il crocifisso gli ha parlato; gli ha detto: “Francesco, vai e ripara la mia casa, che come vedi è tutta in rovina”.
 
AGNESE: Solo che Gesù parlava della Chiesa cattolica, invece Francesco l’ha preso in parola e si è messo a restaurare questa chiesa!
 
CHIARA: E’ stato l’inizio della sua conversione. Per comprare le pietre per la chiesa ha venduto tutti i suoi beni, e anche parecchi  beni del padre, e si è nascosto proprio qui quando il padre lo cercava per tutta Assisi per massacrarlo di botte e richiuderlo in casa. Era diventato lo zimbello della città!
 
AGNESE: Lo scemo del villaggio! Io me lo ricordo bene, anche se avevo solo dieci anni. Quanto era buffo! Viveva in mezzo ai lebbrosi e girava per le strade chiedendo l’elemosina ai suoi vecchi amici…
 
BEATRICE: …in francese! Quando si rivolgeva a persone che conosceva bene, parlava sempre in francese, chissà perché!
 
CHIARA: Poi, quando ha finito di restaurare San Damiano, si è messo a riparare la Porziuncola e la chiesa di San Giorgio, finché non è arrivato Bernardo, e così i matti sono diventati due…
 
BEATRICE: Poi siamo arrivate noi, e i matti hanno rubato le chiavi del manicomio!
 
AMATA: e del regno dei cieli!
 
AGNESE: Comunque io insisto a dire che non verrà. Francesco non ama la nostra compagnia…
 
CHIARA: Non è vero. Anzi…
 
AGNESE: E se sta bene con noi, allora perché viene così poco qui?
 
ILLUMINATA: E’ che i frati devono stare lontani dalle donne!
 
CRISTIANA: La gente chiacchiera!
 
BEATRICE: Anche perché noi, modestamente, siamo tutte belle ragazze!
 
CHIARA: Sì, tu, soprattutto! Ma se pensate a come gli uomini di Chiesa trattano le donne, io penso che Francesco si faccia vedere pure troppo da queste parti!
 
AMATA: In effetti se pensi che qualcuno ancora sostiene che non abbiamo l’anima!
 
ILLUMINATA: Sant’Agostino dice che le donne sono un essere inferiore e che devono servire l’uomo e basta. E si chiede anche per quale aiuto la donna sia stata fatta, se si esclude la procreazione.
 
AGNESE: Eppure Gesù tra i suoi discepoli, aveva tante donne…
 
CHIARA: La Maddalena, testimone della Resurrezione, Apostola degli apostoli, era una donna!
 
ILLUMINATA: San Luigi a sette anni si impegnò solennemente a non guardare più in volto sua madre perché era una donna, e mantenne l’impegno.
 
AGNESE: E Tertulliano scrive: Ogni donna dovrebbe camminare come Eva nel lutto e nella penitenza. La condanna di Dio verso il tuo sesso permane ancora oggi; la tua colpa rimane ancora. Tu sei la porta del Demonio !
Tu hai mangiato dell’albero proibito! Tu hai convinto Adamo, perchè il Demonio non era coraggioso abbastanza per attaccarlo! Tu hai distrutto l’immagine di Dio, l’uomo! A causa di ciò che hai fatto, il Figlio di Dio è dovuto morire!
 
BEATRICE: E di frate Pietro del Morrone, si dice che non si faccia avvicinare nemmeno dai neonati, se sono femmine! Una volta, per fargli guarire una bambina gravemente malata, l’hanno dovuta travestire da maschietto!
 
CHIARA: Per fortuna Francesco non è né un prete né un monaco. Quindi basta con questi discorsi.
 
BEATRICE: E poi Chiara, per Francesco, è come un oracolo. Ricordate, quando aveva il dubbio se ritirarsi a fare l’eremita o andare a predicare tra la gente? A chi ha chiesto consiglio?
 
CHIARA: (sorride)
 
BEATRICE: E vi ricordate quando ha invitato Chiara a pranzo alla Porziuncola?
 
CHIARA: Beh, i compagni hanno faticato un po’ per convincerlo!
 
AGNESE: Però quel giorno, Chiara, avete fatto scintille! In ogni senso! Dalla Porziuncola si levo una luce talmente forte, che la gente di Assisi, di Bettona e delle contrade intorno pensavano che ci fosse un incendio a Santa Maria degli Angeli, e corsero giù in tutta fretta lungo il bosco per spegnere il fuoco. Arrivati alla Porziuncola, però, trovarono solo Chiara e Francesco con tutta la compagnia rapiti in Dio nella contemplazione.
 
AGNESE: Quello era davvero il fuoco dell’amore che ardeva.
 
CHIARA: Dell’amore divino, ovviamente.
 
BEATRICE: E alla fine di quella cena mistica, eravate così sazi di spirito che non avete mangiato niente!
 
AGNESE: Quello che però non riesco a capire è perché ci tratta così se ci vuole tanto bene? Non solo lui non viene mai, ma non manda qui nemmeno i frati che sono i nostri più cari amici! Anzi, lo fa apposta: fa venire qui da noi solo i frati che non ne hanno voglia! Quelli che ci vogliono più bene ce li tiene lontani! Ricordate frate (un colpo di tosse di una delle suore copre il nome)? Quanto era felice quando stava qui? Ricordate quanto stavamo bene con lui?
 
BEATRICE: Sì, soprattutto tu!
 
AGNESE: Era meraviglioso. Si fermava tanto tempo, e nei momenti di ricreazione, ci raccontava le storie di Ginevra e Lancillotto e dei cavalieri della tavola rotonda! E pregava con noi quasi tutti i giorni. Poi, all’improvviso, Francesco non lo ha più fatto venire e a San Damiano non lo abbiamo più visto!
 
CHIARA: Francesco sa cosa è giusto. Non dobbiamo assecondare i nostri desideri, ma la volontà di Dio.
 
AGNESE: I nostri desideri, però, ogni tanto possono anche coincidere con la volontà di Dio, no?
 
CHIARA: Comunque verrà. Sa che abbiamo bisogno di lui.
 
BEATRICE: Perché mentre aspettiamo, non leggiamo la canzone che Francesco ha scritto per noi?
 
SUORE: Sì, Sì!
 
AGNESE: Chiara, leggila tu.
 
PACIFICA: Eccola qua (porge un foglio di pergamena a Chiara)
 
CHIARA: (legge, oppure parte la musica e la rock band esegue la canzone dal vivo)
 
Audite, poverelle dal Signore vocate
ke de multe parte et province sete adunate:
vivate sempre en veritate
ke en obedientia moriate.
 
Non guardate a la vita de fore,
ka quella dello spirito è migliore.
Io ve prego per grand’amore
K’aiate discrecione de le lemosene ke ve dà el Segnore.
 
Quelle che sunt adgravate de infirmitate,
et le altre che per loro sò adfatigate,
tutte quante lo sostengate en pace,
Ka multo venderite cara questa fatiga,
 
ka ciascuna serà regina
en celo coronata cum la Vergene Maria
 
CONSOLATA (entra correndo): E’ arrivato Francesco! E’ arrivato Francesco!
 
Francesco entra in scena e tutte le suore lo circondano. Alcune gli baciano la mano.
Chiara gli va incontro e cerca di abbracciarlo, ma Francesco si ritrae, con imbarazzo e delicatezza.
 
CHIARA: Francesco, è tanto tempo che aspettiamo di sentire una tua predica.
 
Tutte le suore si siedono per ascoltare Francesco.
Francesco, però, non apre bocca e non guarda nemmeno in faccia le suore. Sembra assorto, come se fosse solo.
Estrae dalla bisaccia un pugno di cenere e inizia a spargerla per terra, formando un cerchio. Quando ha disegnato il cerchio di cenere a terra entra nel cerchio e si cosparge di cenere la testa.
 
PACIFICA: Beh? Allora?
 
AGNESE: Sssss!
 
Rock Band: RIFLESSI D’ARGENTO TRA IL BUIO E LA LUCE (Eldar)
 
FRANCESCO:
Miserere mei, Deus, secundum magnam misericordiam tuam.
Amplius lava me ab iniquitate mea:
et a peccato meo munda me.
Lavami da tutte le mie colpe,
mondami dal mio peccato.
Le mie colpe io le riconosco,
il mio peccato mi sta sempre dinanzi.
Contro di Te, contro Te solo ho mancato,
quello che è male ai Tuoi occhi ho l’ho fatto;
perciò sei giusto quando parli,
retto nei Tuoi giudizi.
Ecco, io sono generato nella colpa,
concepito dagli ardori di mia madre.
Ma Tu vuoi la sincerità del cuore,
e nella mia notte, mi fai conoscere la sapienza.
Purificami con issopo e sarò mondato;
lavami e sarò bianco ancor più della neve.
Fammi sentire letizia e gioia,
esulteranno le ossa che hai spezzato.
Distogli il Tuo sguardo da ogni mio peccato,
cancella tutte le mie colpe.
Crea in me un cuore puro, o Dio,
rinnova in me uno spirito saldo..
Non respingermi dalla Tua presenza
e non privarmi del Tuo santo Spirito.
Rendimi la gioia di essere salvato,
e lo spirito generoso mi sostenga.
Insegnerò le Tue vie agli erranti, i peccatori a Te torneranno.
Liberami dal sangue, Dio, Dio mia salvezza, e la mia lingua esalterà la Tua giustizia.
Signore, apri le mie labbra,
e la mia bocca proclami la Tua lode;
poiché il sacrificio Tu non gradisci,
e, se io offro olocausti, non li accetti.
Uno spirito contrito è sacrificio a Dio,
un cuore affranto e umiliato,
tu, o Dio, non disprezzerai.
Nel Tuo amore fa grazia a Sion,
le mura rialza di Gerusalemme.
I sacrifici prescritti allora gradirai,
l’olocausto e l’intera oblazione:
allora immoleranno vittime sul Tuo altare.
 
Quando la musica si conclude, una dopo l’altra le suore escono di scena.
 
Rimangono da soli, Chiara e Francesco. Uno di fronte all’altro. Si guardano negli occhi.
 
CHIARA: Grazie. Non era esattamente quello che ci aspettavamo, ma è stato molto più bello di quanto potessimo aspettare.
 
Chiara si avvicina a Francesco fino quasi a sfiorargli il volto. Continuano a guardarsi negli occhi.
 
FRANCESCO: Adesso devo andare.
 
CHIARA: Quando ci rivedremo?
 
FRANCESCO: Che giorno è oggi?
 
CHIARA: E’ il 7 dicembre.
 
FRANCESCO: Allora ci rivedremo quando fioriranno le rose.
 
Francesco se ne va, senza voltarsi indietro. Appena è uscito di scena entra correndo Agnese.
 
AGNESE: Chiara! Chiara! E’ straordinario! E’ un miracolo! Guarda che cosa ho trovato in giardino! (porge a Chiara una rosa rossa). E’ sbocciata una rosa! In mezzo alla neve!
 
CHIARA: Prendila, e portala subito a Francesco! Corri!
 
Agnese esce di scena correndo, Chiara, restata da sola, si gira e sorride. 
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