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"Più grave fu il fenomeno delle spoliazioni degli stabiilmetni industriali perpetrate dai Tedeschi: spoliazioni c he in un primo momento avvennero con il consenso forzato degli organi direttivi e dietro regolare indennizzo; più tardi invece avvennero in maniera del tutto arbitraria e violenta. (…) Il 27 ottobre 1943 il presidente e amministratore delegato della società Terni Bocciardo informò i dirigenti della Società che la prima asportazione di impianti (4 forni elettrici ad arco ed uno a induzione per la produzione dell’acciaio) si era configurato come regolare atto di concessione alla ditta Roges di Berlino, a ciò incaricata dal Ministero della Guerra del Reich. Quel che si rileva è che contrariamente alla assicurazioni, di non pretendere ulteriori asportazioni "continuarono a pervenire altri ordini molto più ampi di smontaggio e spedizione, ordini sempre verbali dell’incaricato locale del Generael Leyers".

La consistenza dei macchinari e degli impianti asportati si ricava dalla relazione, già citata, di Bocciardo al ministro dell’Interno della Rsi. Bocciardo calcolava che alal data del 3 aprile 1944 erano stati spediti con destinazione in Germania, 1000 vagoni carichi di materiali prelevati dagli stabilimenti della "Terni" mentre altri 500 vagoni circa erano già caricati nell Acciaierie e negli Stabilimenti di Papigno e Nara Montoro protni a partire per la stessa destinazione.

da Vincenzo Pirro, Terni e al sua Provincia durante la Repubblica sociale

Le acciaierie di Terni, dopo aver cambiato nome da Terni a Ilva a Ast – Acciai Speciali di Terni, negli anni ’90 sono state privatizzate a acquistate dalla Thyssen Krupp, che è oggi l’unica proprietaria.

Negli ex stabilimenti chimici di Papigno, dismessi dagli anni ’70, Roberto Benigni ha ricostruito il campo di sterminio tedesco di La vita è bella.

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