BATTISTI-MOGOL

Ovvero la quintessenza dello squallore dell’italiano medio.

Ma anche la capacità di sfidare l’ipocrisia del romanticismo buonista per fare di sublime arte la più becera realtà.

Cose tipo: "Non piangere salame dai capelli verde rame è solo un gioco e non un fuoco, lo sai che ti amo, io ti amo veramente".

Ovvero: sì, mi sono scopato un’altra, ma mica mi sono innamorato, volevo solo divertirmi un po’. Quindi stai tranquilla, che amo solo te.

Oppure: "Motocicletta, 10 hp, tutta cromata, è tua se dici sì. lo so che ami un altro, 
ma che ci posso fare, io sono un disperato, perchè ti voglio amare stanotte, adesso, sììììììì, mi basta il tempo di morire, fra le tue braccia così domani puoi dimenticare, domani… ma adesso dimmi di sì"

Ovvero: proposta indecente versione iper-maschilista. Nel senso che non solo ti voglio pagare per una scopata, ma siccome non c’ho i soldi, se tu me la dai io ti ricambio con un tipico status symbol maschile. Comunque ti rassicuro: non mi sono mica innamorato, mi voglio solo togliere questa soddisfazione, e domani amici come prima.

E perché, delle Bionde trecce ne vogliamo parlare? La dolcissima canzone con cui tutti abbiamo imparato a suonare la chitarra la cui morale è: finché ti scopavo solo io eri una dolcissima fanciulla, adesso che ti sei emancipata e hai imparato a prenderlo in mano da sola mi fai tristezza.

E per concludere: "Guidare a fari spenti nella notte per vedere se è così facile morire, e prendere a pugni un uomo solo  perchè è stato un pò scortese… tu chiamale se vuoi emozioni".

Dico, in confronto a loro Vasco Rossi diventa Pasolini.

Precedente che ho fatto Successivo accademie

27 commenti su “BATTISTI-MOGOL

  1. AltroMestiere il said:

    Mi affianco ad Anonimus come promesso. Credevo che piovesse ma non che grandinasse caro Arnaldo. Magari prima di scrivere riflessioni dettate per di più da momenti di insoddisfazione personale, che posso anche capire, dovresti ascoltare qualche canzone in più e meglio. Non con gli occhi di bigotto cattolico, che tra l’altro non sei, che si scandalizza per una richiesta sessuale che tu per primo faresti alla prima ragazza che ti affascina per la sua straordinaria ventilazione polmonare. Dunque: coraggio! Sorridi alla vita, a Battisti e pure a Mogol che forse un pò di strada più di te l’hanno fatta e – finora – anche più di Jovanotti che se ricordi bene cantava “Sei come la mia moto sei proprio come lei, andiamo a farci un giro fossi in te io ci starei” il che, a proposito di moto, non mi sembra un concetto di altissimo contenuto umanitario, filosofico e femminista. Saluti, attendo replica…

    Riccardo Leonelli

  2. ARNALDOCASALI il said:

    Innanzitutto come ti permetti di dire che non sono un bigotto?!!!

    Io i dischi di Battisti-Mogol li manderei tutti al rogo! E’ UNA VERGOGNA!

    Comunque, io sei proprio dovessi fare una proposta indecente, almeno cercherei di offrire qualcosa di più interessante per una donna! Ma di chi si è invaghito questo? Di Libera Liberati?

    Quanto alla strada. Io non faccio il cantautore pop, quindi non devo preoccuparmi della strada che fanno loro. Ognuno fa la sua strada, questo non è un merito in sé! Anche Hitler ha fatto la sua strada, e certo non per questo è immune da critiche!

    Jovanotti:

    Tra il chiedere ad una ragazza che ti piace di fare un giro in moto, e di offrire una moto in cambio di una trombata, mi pare che ci sia una certa differenza.

    Detto questo, ai tempi de “La mia moto” io ero tutt’altro che un fan di Lorenzo. Poi lui, una certa strada – in termini di spessore umano, civile e religioso, oltre che poetico – l’ha fatta veramente…

    Anche Battisti ha fatto un suo percorso artistico, allontanandosi da questo tipo di canzoni, tanto che ha finito per essere disprezzato da suoi vecchi fan ed esaltato dai suoi antichi detrattori.

    Ma io non parlo di Battisti perché non lo conosco. E nemmeno di Mogol.

    Ho solo messo in fila tre testi che, se io fossi un cantante, mi verognerei di cantare pubblicamente.

    E’ una scoperta recente, la mia. E credo non solo mia. Secondo me se le canzoni di Battisti-Mogol hanno avuto tanto successo è perché la gente non faceva molto caso alle parole. Di “non piangere salame dai capelli verderame” si è sempre parlato in termini linguistici, mai per il significato di quella canzone.

    Detto questo, le canzoni di Battisti non mi hanno mai entusiasmato. Forse perché sono un po’ troppo inflazionate, certo. Però devo dire che se certi testi di De Gregori o di Baglioni, in adolescenza, mi hanno sinceramente commosso ed emozionato, quelli di Mogol mi hanno sempre lasciato freddo. Sarà un caso?

    Sarò un bigotto, ma io non posso scindere l’aspetto estetico di un’opera d’arte da quello etico. D’altra parte, da cattolico, ritengo che anche l’arte debba essere uno strumento per arrivare da qualche parte, e non una mera masturbazione.

    Certo, ritorna il discorso del qualunquismo, di chi, cioè, si preoccupa solo di fotografare la realtà senza volere incidere positivamente su di essa, rifiutando – di conseguenza – di assumerti la responsabilità che lo stesso successo ti mette sulle spalle.

    E’ lo stesso motivo per cui, ad esempio, ho apprezzato molto più IL DIVO di KILL BILL.

    Tarantino è uno che si diverte, e basta. Sorrentino è uno che si diverte dicendo cose serie.

    Ma in realtà, qui siamo già ad altri livelli. Perché le canzoni di Mogol-Battisti non sono semplicemente frivole, quindi – se vogliamo – innocue, ma sono portatrici di un messaggio superficiale, materialista e qualunquista, che io non posso non rigettare.

  3. anonimo il said:

    “Sarò un bigotto, ma io non posso scindere l’aspetto estetico di un’opera d’arte da quello etico.”

    Non solo sei bigotto, ma con questa affermazione hai dimostrato in modo fulgido di non avere molta dimestichezza con i linguaggi artistici. Insomma, di essere ignorante in materia.

    L’intenzione estetica dell’artista e la disposizione estetica di colui che fruisce dell’opera, si realizzano esattamente agli antipodi della tua idea, vale a dire percependo l’opera d’arte da un punto di vista che privilegia la forma sulla funzione (o sul contenuto).

    Buona parte dell’arte moderna e contemporanea verrebbe soppressa, se tutti si allineassero alla tua sparata. Ma per fortuna non è così.

    Comunque non ti preoccupare, rientri a pieno titolo nella classe del “gusto popolare” (mi rifaccio alle categorizzazioni che Bourdieu ha delineato nel suo saggio “Critica sociale del gusto”).

    Se ti interessa approfondire l’argomento leggiti Panofsky e Ortega Y Gasset, oltre al già menzionato Pierre.

    Infine, devi sapere che Tarantino è un perfezionista maniacale, e più volte ha dichiarato di essere ossessionato dai suoi film, al punto da perderci il sonno e farlo perdere ai suoi collaboratori. Tra l’altro possiede una cultura cinematografica enciclopedica e una padronanza della sintassi visiva da fare invidia a molti cineasti che vengono definiti “maestri” della settima arte.

    “Si diverte, e basta”, questa è una frase qualunquista e superficiale.

    A presto, Arnaldino.

    Anonimus de Anonimis

  4. AltroMestiere il said:

    Tarantino è uno che FA divertire. Sorrentino è uno che FA addormentare. Se riesci a pensare a cose serie mentre stai russando tanto di cappello. Io non ci riesco. Detto questo, fai pace con il cervello. All’inizio hai titolato: “Battisti-Mogol ovvero la quintessenza dello squallore italiano”, poi ti sei corretto dicendo che il tuo commento era riferito solo a quelle tre canzoni, poi hai concluso ritornando sul fatto che le CANZONI DI BATTISTI-MOGOL sono innocue, perchè portatrici di un messaggio superficiale, materialista e qualunquista.

    Ma insomma vuoi capire che da giornalista non puoi smerdare la gente in base a come ti gira, contraddicendoti peraltro e dimostrando la malafede? Studia e informati prima di parlare. Ascolta Battisti, ascolta Masini, ascolta e vedi prima di giudicare. Se io critico uno spettacolo lo faccio dopo averlo visto non prima. Se non ti piacciono le loro canzoni punto. Ma non puoi per frustrazione personale nei confronti di due che magari hanno avuto la fortuna di copulare sulla spiaggia attaccarli perchè materialisti. Succederà anche a te un giorno, abbi pazienza.

    Sorvolo sul TUO giudizio sulle donne (che non sarebbe carino riferire qui pubblicamente sul tuo blog…), ma che io so quindi perfavore TACI riguardo al materialismo e al maschilismo.

    Vale,

    Riccardo Leonelli

  5. ARNALDOCASALI il said:

    Aaahhhnnamo bbene, proooprio bene!

    Certo siamo in un paese libero eh? Ma po esse che non si può esprimere un’opinione che subito si viene attaccati così ferocemente?

    Comunque in compenso so che anche chi è restato in silenzio non ha apporvato la mia sparata su Battisti-Mogol. Ma io sono contento! Ogni tanto c’è anche gusto ad essere IMPOPOLARI. E quando attacchi un mostro sacro ti si rivoltano contro anche gli amici.

    Bene. Mi sento come Nanni Moretti che grida “Velomeritatealbertosordi!”.

    E mica si possono ricevere solo approvazioni, nella vita! Anzi, io sono molto contento di andare controcorrente. Solo che mi piacerebbe ricevere delle critiche un po’ più argomentate. Invece mi pare proprio che la reazione – sia di chi parla sia di chi tace – sia quella che si ha di fronte a qualcuno che ha bestemmiato: Indignazione, reazione violenta.

    Insomma Battisti-Mogol non si toccano. Così come non si tocca Alberto Sordi. Così come non si tocca Vasco. Così come non si tocca Fellini, eccetera eccetera.

    Beh, io non credo nel SACRO. Non credo che ci sia nessuno INTOCCABILE. Anche di Gesù si può discutere, figuriamoci di Battisti!

    Anche io ho i miei “miti”, ma non mi incazzo se qualcuno cerca di smerdarmeli. Se qualcuno dice cose superficiali e qualunquiste su Nanni Moretti e su Jovanotti, gli rispondo nel merito spiegando perché si sbaglia, non lo insulto né lo accuso di qualunquismo o di ignoranza.

    E se poi qualcuno critica giustamente Moretti o Jovanotti – anche ferocemente, se serve – io gli dò ragione. Perché non è che se qualcuno mi piace vuol dire che debba essere perfetto.

    ANONIMUS

    Ho sempre trovato molto stucchevole, e anche un tantinello patetico, l’atteggiamento di chi cerca di ostentare la propria cultura citando in continuazione libri che nessuno ha mai letto. Il vero intellettuale non ha bisogno di citazioni erudite, perché la sua preparazione emerge spontaneamente. Il grande intellettuale si riconosce dalla semplicità del suo linguaggio, perché il suo obiettivo non è far sentire gli altri più ignoranti, ma farli diventare meno ignoranti!

    Per quanto riguarda il rapporto tra forma e contenuto nell’arte, credo che sia assolutamente discutibile e soggettivo. Non penso che nessun intellettuale possa arrogarsi il diritto di decidere che nell’arte conta solo ed esclusivamente la forma estetica.

    Credo quindi che la mia posizione, anche se non condivisa, resti pienamente legittima.

    Lo so bene che se tutti si allineassero alla mia posizione, buona parte dell’arte contemporanea verrebbe soppressa. Francamente non credo che sarebbe una grave perdita, e – anzi – gioverebbe molto ai veri artisti contemporanei, che non rischierebbero di essere confusi con tanti cazzari.

    Ma in effetti questo discorso, con il mio, non c’entra molto, visto che non mi pare che si possa dire che l’arte contemporanea si basi sull’estetica. Anzi, mi pare che si basi molto più sul contenuto che sull’estetica, quindi semmai ha il difetto esattamente opposto a quello che io critico in Mogol-Battisti (e infatti, semmai, arte contemporanea è Battisti-Panella, non certo Battisti-Mogol).

    Quanto al “gusto popolare”, se è così ne vado orgoglioso, perché è al popolo che io voglio stare vicino, e non agli intellettuali snob e spocchiosi. Però i conti non tornano: cosa c’è di più popolare delle canzoni di Battisti-Mogol?

    Quanto a Tarantino, vedo che hai equivocato completamente.

    Tarantino è un genio e uno dei più grandi registi in circolazione. Io sono un grandissimo fan di Tarantino. Quando gli paragono Sorrentino, voglio fare un complimento a Sorrentino.

    Il fatto di essere un grande fan di Tarantino, però, non mi impedisce di vederne i limiti.

    E il limite di Tarantino, ribadisco, è proprio il fatto che lui fa cinema SOLO per divertirsi.

    Non è una cosa da poco, per un regista, divertirsi quando fa un film. Non credo che siano poi così tanti, basta guardare quanti film inutili, noiosi e ripetitivi sono in circolazione.

    Ecco, io credo che Nanni Moretti sia un altro che quando fa un film si diverte davvero. Vanzina e Bellocchio invece, secondo me, non si divertono affatto.

    Dunque onore al merito al genio Tarantino, però – lo ripeto – tra un film come Kill Bill, geniale, colorato e divertente, e un film come “Il Divo”, geniale, colorato e divertente con l’aggiunta di un contenuto storico e politico, io preferisco il secondo. Non perché lo trovi più bello, ma perché lo trovo più COMPLETO.

    RICCARDO

    Capisco che ti vuoi vendicare per il mio giudizio su Battisti, ma come fai a dire certe cose di Sorrentino, quando il “Divo” è piaciuto anche a te!?

    Quanto alla pace del cervello:

    Io ho dato un giudizio specifico su tre canzoni. Non ho trovato però nessun altra canzone di Battisti-Mogol che possa cambiare il mio giudizio.

    Ho trovato canzoni che mi hanno fatto incazzare di meno, canzoni che non mi spingono ad esprimere un giudizio, insomma che mi lasciano indifferente. Ma non ho trovato nemmeno un testo che mi ha fatto ricredere. Poi se vuoi posso specificare che “EMOZIONI” non è tutta come quei versi che ho citato, ma ce ne sono altri che apprezzo molto di più.

    Quanto al mio giudizio finale, rileggi il mio commento, perché hai letto male! Io non ho detto che sono innocue. Ho detto il contrario, e cioè che NON sono innocue, perché portatrici di un messaggio materialista eccetera eccetera.

    In conclusione: primo, non sono in malafede, perché sono sempre sincero, non mi baso mai su pregiudizi, e quei pochi che ho (nessuno ne è purtroppo immune) li dichiaro apertamente, quindi onestamente. Comunque i pre-giudizi non ce li ho di sicuro su Mogol e Battisti, visto che ci ho messo 33 anni per esprimere il primo!

    Secondo, io non li smerdo come giornalista!

    Faccio il cronista mica il critico musicale! E questo è un post sul mio blog PERSONALE non un articolo pubblicato su un giornale.

    Penso che da blogger e da semplice cittadino posso esprimere i giudizi che voglio in modo molto libero come chiunque altro, o no?

    Sui giornali io scrivo solo delle materie su cui sono competente, e ci vado con i piedi di piombo, quando esprimo un giudizio.

    Leggiti l’intervista a Camilla Ferranti pubblicata questa mattina sul Giornale, e poi dimmi se sono uno che si fa guidare dai pregiudizi o spara sentenze sugli artisti o presunti tali!

    Io non li sopporto i critici che sparano le sentenze. Perché un critico è pagato per analizzare, non per giudicare in base al proprio gusto. E un giornalista è pagato per informare.

    Ma un blog – così come un film – è un altra cosa.

    Ripeto, quando sparo contro Battisti-Mogol dò un giudizio personale come semplice cittadino, non come giornalista!

    Cmq non credo che mi capiterà mai di copulare su una spiaggia! Ma soprattutto non mi capiterai mai di offrire una moto 10 hp tutta cromata in cambio della patonza!

    Comunque puoi riportare qualsiasi mio giudizio sulle donne senza problemi, io non ho nulla da nascondere! E le donne le amo – mio malgrado – pure troppo!

    Ma perché dovrei TACERE sul mio blog?

    Se c’è uno spazio libero, democratico, discreto e arbitrario è proprio il blog.

    Mica vado a sputtanare Battisti-Mogol in radio, o sui giornali. Ma cazzo avrò diritto di esprimere la mia opinone su tre cazzo di canzoni?

    O veramente siamo alla censura morale più totale?

    Comunque Masini sarà pure uno sfigato e di sicuro non è un genio, però a me è sempre piaciuto. L’ultima canzone con Tozzi mi piace moltissimo, e tutto l’album “T’INNAMORERAI”, a suo tempo, lo cantavo a squarciagola tra le lacrime.

    E a parte il fatto che rientrano entrambi tra i tuoi miti personali, io penso che Battisti/Mogol e Masini abbiano davvero ben poco in comune. Anzi, quanto ai contenuti, siamo proprio agli antipodi: da una parte lo sfigato romantico perennemente deluso dalle donne, dall’altra il macho disinvolto e infedele; da una parte l’emarginato vittima del Sistema discografico, dall’altra l’emblema stesso e il più grande campione di quel Sistema.

  6. anonimo il said:

    Io non mi considero un grande intellettuale e utilizzo un linguaggio relativamente semplice, tanto per intenderci.

    Anche io, tuttavia, desidero farti diventare meno ignorante, per questo motivo ti ho consigliato interessanti letture e autori (per altro ho menzionato uno dei saggi più conosciuti della scienza sociale, altro che libri che nessuno ha mai letto).

    Se ti sei sentito più ignorante di quello che sei, è un problema tuo. Io, Arnaldino, ho semplicemente argomentato il mio punto di vista, esattamente come tu richiedi ai tuoi commentatori. O hai già cambiato idea a riguardo?

    Tutti gli intellettuali, Arnaldo, per argomentare e sostenere le proprie teorie citano e rimandano ad altri studiosi e intellettuali. E’ così da sempre e in qualunque campo, sei laureato, dovresti saperlo. Non è spocchia, è metodo. Questo avviene per dimostrare che non si sta improvvisando solo per vincere una disputa verbale, ma che si ha cognizione della disciplina rispetto alla quale si sta dibattendo. E lo si fa per dare la possibilità a chi ne fosse interessato di approfondire e verificare le fonti.

    Detto questo, la tua opinione sull’arte è più che legittima, se rileggi il mio commento non troverai accuse di illegittimità, solo di ignoranza manifesta. Come sarebbe legittima l’opinione di chi criticasse Bunuel o Dalì senza conoscere la poetica surrealista. Legittima, certo, ma infondata e sterile. O Beckett senza conoscere la storia e le intenzioni del teatro dell’assurdo. Legittimo, per carità, tutto legittimo dalle nostre parti, ma superficiale, ne converrai.

    Semplicemente ho l’impressione che tu non abbia gli strumenti necessari per valutare e comprendere un’opera d’arte, e vorrei che tu rimediassi partendo dagli studiosi che ti ho indicato.

    I miei, Arnaldo, sono consigli innocui, puoi farne ciò che vuoi. Anche utilizzarli per spegnere la tua coda di paglia in fiamme.

    P.s.

    Anche io amo Sorrentino, ci sto scrivendo la tesi, considero “Le conseguenze dell’amore” uno dei film italiani più belli dell’ultimo quindicennio. Se non l’hai visto, provvedi.

    Anche questa non è tracotanza, è un consiglio.

    Anonimus de Anonimis

  7. ARNALDOCASALI il said:

    Le conseguenze dell’amore l’ho visto due volte. Ripeto: non parlo di ciò che non conosco.

    Detto questo: io non ho iniziato una disputa intellettuale sulla poetica di Mogol. Ho detto che i suoi testi sono maschilisti e qualunquisti. E questo è lampante.

    Francamente l’unica risposta decente a questo tipo di critica, mi sembra quella che aleggia in chi non risponde ma non approva. Ovvero: STICAZZI.

    “‘Sti cazzi se Mogol è maschilista, mi piace lo stesso perché di quello che dice non mi importa una mazza, oppure perché condivido il suo maschilismo”.

    Ecco, questa posizione io la trovo rispettabile, e la rispetto, così come credo che andrebbe rispettata la mia.

    La tua dissertazione intellettuale sull’estetica dell’arte mi pare che con questo discorso non c’entri proprio nulla. Infatti mi avete massacrato per le mie critiche a Mogol, ma nessuno ha osato dire che è un grande poeta!

    Quindi la tua spocchia non serve ad argomentare, ma a cercare di delegittimare (accusandola di ignoranza) una posizione che, peraltro, non c’entra niente con quello che dici tu.

    Detto questo, sicuramente il dibattito da te proposto sull’arte è molto più interessante delle canzoni di Mogol e Battisti, e io ci entro volentieri.

    E’ vero, come dici, che la preparazione culturale influisce molto sulla percezione e l’apprezzamento di molte opere d’arte. Ma resta funzionale ad un approfondimento, non ad una propedeutica.

    Voglio dire: se tu studi Storia medievale, sicuramente capirai molto meglio la figura di Francesco d’Assisi, ma questo non vuol dire che anche un profano ne possa cogliere la grandezza e la santità.

    Se vai nello spazio vedrai la Terra tutta intera, ma questo non signifca che ci sia bisogno di diventare astronauti per capire dove si vive.

    Insomma, il contesto è funzionale, ma non è indispensabile.

    Dunque dire: “Non capisci quest’opera d’arte perché sei un ignorante” è un alibi. Serve agli intellettuali spocchiosi per far passare per opere d’arte tante porcate.

    No, Anonimino: per leggere un trattato scientifico, filosofico, storico, teologico, sì, serve una preparazione, per godersi un’opera d’arte NO.

    Quello che distingue l’arte dalle altre forme culturali è proprio che NON richiede una preparazione culturale. Altrimenti non è arte, è semplice cultura.

    Se un regista o un artista richiede ai suoi fruitori una certa preparazione culturale per godere le proprie opere, allora non è un artista, è solo un intellettuale.

    L’arte è per definizione soggettiva e universale. Vuol dire che può piacere o non piacere. Ma c’entra la tua personalità, non la tua cultura.

    Io amo moltissimo Bunuel e Dalì, e non ho mai studiato la poetica surrealista. Allo stesso modo si può apprezzare Beckett senza aver studiato il teatro dell’assurdo.

    Io sono un fan di Moretti, eppure non sono mai stato un intellettuale di sinistra e non mi sono nutrito della cultura di cui si è nutrito Moretti, così come apprezzo Zanussi senza capire niente di filosofia.

    La natura dell’artista sta proprio nel riuscire a parlare anche agli ignoranti, e questo perché l’arte – se è arte vera – tocca nel profondo dell’individuo, non si limita a trastullare il cervello.

    Per fare altri due esempi: I promessi sposi è un grande romanzo perché FA la cultura, non la richiede.

    Non sono sicuro che anche “Il nome della rosa” sia un’opera d’arte. Ed è proprio ad un ignorante che io lo chiederei: io sono troppo preparato sulla materia specifica che il libro affronta, per capire se mi è piaciuto perché è un ottimo divertissment intellettuale (come sospetto) o se è davvero arte.

    Poi è evidente che un conto è dare un giudizio personale, un conto è fare una critica. E’ ovvio che per dissertare di Dalì bisogna conoscere il surrealismo. Ma non è certo un esperto di surrealismo che può decidere se Dalì è un artista o meno. Anzi, è il meno indicato a farlo, proprio perché “di parte”.

    Come se a giudicare un grande politico fossero solo quelli del suo partito!

    Non a caso, da che mondo è mondo, i grandi artisti vengono incoronati dal pubblico, non dalle élite intellettuali. Sotto questo profilo l’arte è ancora una delle poche oasi di democrazia vera.

    Quindi, caro maestrino, abbassa pure la penna rossa, ché per capire un’opera d’arte non c’è bisogno dei tuoi pedanti per quanto preziosi consigli.

  8. anonimo il said:

    Sei retorico e banale nelle tue argomentazioni, mai pensato di scrivere i messaggi dei baci perugina?

    La verità è che la maggior parte della gente non apprezza né l’arte né la cultura cosiddetta legittima per il semplice fatto che non la capisce. E non la capisce perchè non ha gli strumenti per capirla. Allora si fa molto prima a disprezzare o a mostrarsi disinteressati, piuttosto che mettersi a studiare e farsi delle domande.

    L’arte è per tutti? L’artista si rivolge all’ignorante? Guarda la realtà Arnaldo. Scendi in strada, ferma dieci persone e mostra loro un quadro qualunque, un film d’autore, leggi loro una poesia, e dimmi quanti si fanno toccare nel profondo. Scendi ben dalle nuvole. L’arte è per chi è disposto, dotato e competente. L’arte è per i pochi che lottano contro la grigia moltitudine. L’arte, per definizione, respinge l’umano, l’ordinario, l’accessibile, il generico, il sensuale. All’arte non puoi applicare l’ethos e gli schemi della misera esistenza ordinaria. Devi essere in grado di rapportarti all’arte, non basta assistere passivamente, come probabilmente fai tu davanti a un quadro di Dalì.

    L’incopetente che dichiara di ricavare beneficio dalla fruizione artistica nove volte su dieci mente, autoconvincendosi che quello stato di incomprensione sia piacere estatico ed estetico.

    Sei un illuso e un ingenuo.

    Anonimus de Anonimis

  9. AltroMestiere il said:

    Beh, grazie a quelli come Anonimus, anche quest’anno Esterni riceverà centinaia di migliaia di euro e i nostri spettacoli (per la gente rozza e ignorante) pochi spiccioli di consolazione. Evviva l’arte per gl’intellettuali che hanno i mezzi per capire! Evviva la merda d’artista! Evviva!

    Rik

  10. AltroMestiere il said:

    P.S. per Arnaldino: Ma chi t’ha detto che Il divo m’è piaciuto?

    A parte le musiche è un film soporifero, di una noia mortale, ripetitivo nelle inquadrature, che non incuriosisce neanche un pò e francamente, rivela il bluff-Servillo che non è poi questo mostro che tutti dicono, bensì un attore di bella voce e bella presenza che emerge nel vasto e desolato mondo dei raccomandati-cani della sua generazione, visto che tra i giovani c’è già qualcuno che se lo beve a Servillo (vedi Germano e Santamaria).

    E tutto questo è un giudizio da “privato cittadino” e che ovviamente non farei mai in quanto “attore” caro Arnaldo.

    Vale

    Rik

  11. ARNALDOCASALI il said:

    x Ric

    mo’ ti ci metti pure tu a chiamarmi Arnaldino?

    Io so’ Vlad!

    E poi mi spieghi perché ti firmi sempre “Vale”??

    X Anonimus

    L’ingenuo sei tu. E a giudicare dalle tue parole, anche il retorico!

    “L’arte è per chi è disposto, dotato e competente. L’arte è per i pochi che lottano contro la grigia moltitudine. L’arte, per definizione, respinge l’umano, l’ordinario, l’accessibile, il generico, il sensuale. All’arte non puoi applicare l’ethos e gli schemi della misera esistenza ordinaria”.

    Sottoscrivo tutto, tranne il “competente”. E sei tu che, in modo ingenuo e superficiale, confondi la sensibilità con la cultura.

    Per farsi toccare nel profondo non bisogna studiare, bisogna essere aperti nel profondo.

    Se l’arte fosse quello che dici tu, il naif non dovrebbe nemmeno esistere, visto che i pittori naif sono persone ignoranti, che non hanno studiato. Secondo il tuo punto di vista non avrebbero titolo nemmeno a guardali, i quadri, figuriamoci a dipingerli…

  12. anonimo il said:

    L’arte naif, Arnalduzzo, è creata generalmente da persone che non hanno frequentato le accademie, ma questo non significa che siano ignoranti (non ho mai parlato di titoli di studio), anzi, dimostrano competenza e conoscenza dell’arte e della tecnica pittorica, e realizzano una ricerca estetica e formale di alto livello, con manierismi e poetiche ben definite.

    Loro mettono nell’opera l’intenzione pura di una ricerca artistica fine a se stessa, e richiamano l’infinita disponibilità dell’esteta, del competente, capace di applicare la propria disposizione estetica e di comprendere l’oggetto come espressione d’arte.

    Il mio discorso, Arnalduzzo, era partito dalla fruizione delle opere, pechè è lì il punto. Non nella creazione, nella fruizione.

    Ti garantisco che se mostri buona parte dell’arte naif a persone ignoranti, la maggior parte commenterà in questo modo: “Ma cos’è sta roba, sembra disegnata da un bambino di cinque anni”. Ignorando, ad esempio, le originali e interessanti visioni prospettiche che caratterizzano i paesaggi e gli scorci naif, oppure trascurando le interrelazioni con la altre scuole artistiche e privandosi della possibilità di cogliere il senso puro e splendente di una tale corrente.

    Ergo, è molto più probabile che un competente possa apprezzare e comprendere il naif, rispetto all’ignorante.

    Continui a parlare da bacio perugina e parli di sensibilità, senza capire che certe sensibilità non sono innate ma vanno coltivate, che l’arte non è fatta per i sensi ordinari del volgo, non è qualcosa che deve appagare nell’immediato come se fosse un biscotto o un pompino, è catarsi suprema, che non può essere alla portata di tutti.

    L’arte non si svende e non si prostituisce. Non si fa stropicciare dalle mani unte di chi non è disposto ad elevarsi. Ed elevarsi costa caro.

    Col tuo esempio del naif, hai corroborato la mia idea senza neanche accorgertene.

    Anonimus de Anonimis

  13. AltroMestiere il said:

    Per VLAD: Vale in latino significa STAMMI BENE.

    Ha ragione Anonimus, sei un ignorante!

    Pussa via e non parlare più con me. PLEBEO!!!

    R

  14. ARNALDOCASALI il said:

    Corroborati un po’ quello che ti pare.

    Ti contraddici una frase sì e una frase no.

    Adesso arrivi a sostenere che un ignorante può produrre arte ma non può apprezzarla!

    E a parte il fatto che la gran parte dei pittori naif sono ignoranti nel senso più comune del termine, basterebbe comunque per i canoni a cui tu fai riferimento, basta non avere frequentato le accademie per essere ignoranti.

    Anche perché l’ignoranza tout-court, non esiste. Questa è un altro discorso, e per altro è una mia teoria personale sulla quale metto subito il copyright.

    Nessuno è veramente ignorante e nessuno è veramente colto.

    La cultura è conoscenza. Tutto ciò che si conosce fa cultura. E tutti conoscono qualcosa, perché tutti fanno qualcosa nella vita.

    Poi sono le élite intellettuali che decidono quale cultura è da valorizzare e quale da rigettare, ma sempre cultura rimane.

    Io, per esempio, vado fiero di essere completamente ignorante di calcio – disciplina apprezzata da tutti gli intellettuali italiani – mentre ho grande soggezione nei confronti della cultura degli agricoltori e dei pastori.

    Anche la casalinga ignorante ha una cultura – quanto a televisione e telenovele – che sicuramente non ha l’intellettuale snob.

    Quindi non esiste l’ignoranza. Esiste l’ignoranza in materia di arte. Ed è di quella che stiamo parlando.

    Se parliamo di arte, io sicuramente sono molto ignorante. E se parliamo di latino, anche!

    Poi c’è il discorso della cultura come elaborazione della conoscenza, e non mera nozione, e allora è un altro paio di maniche.

    Se la mettiamo su questo piano, allora, io sono una persona colta, perché di conoscenze ne ho poche, ma quelle che ho tendo ad elaborarle molto!

    Al di là di questo, comunque, condivido l’idea che l’amore per l’arte vada coltivato, ma questo non c’entra niente con il tuo snobbismo del cazzo!

    Anche per apprezzare una canzone rock, di solito, la devi sentire diverse volte. Questo non vuol dire che devi studiare musica per apprezzare il rock.

    Scendi dallu piedistallu

  15. anonimo il said:

    Come al solito non comprendi.

    Sostengo che i produttori d’arte naif non sono così ignoranti come pensi tu. E comunque sì, può esistere chi è in grado di creare arte senza saperla apprezzare e senza neanche esserne consapevole.

    Arnaldetto, è evidente che non riesci a capire. Ho spostato il discorso su un livello troppo complesso per le tue facoltà. Non c’è problema. Niente di male.

    Stammi bene, e se presso il giornale per cui lavori cercano un critico d’arte o cinematografico, fammi un fischio.

    Anonimus de Anonimis

  16. ARNALDOCASALI il said:

    Sai come dicono al mio giornale?

    “E’ arrivato sgomma!”.

    Continuo a pensare che tu sia un personaggio costruito a tavolino, senza nulla di reale. Una maschera creata ad arte per risultare sgradevole. Non credo che esistano persone con l’ingenuità che tu continui a ostentare.

  17. anonimo il said:

    Non sei stupido, un po’ chiuso, ma non stupido.

    Ammettiamo che sia così, almeno ci sono riuscito a risultare insopportabile?

    Poi non direi ingenuità, piuttosto boria, saccenza.

    Seriamente Arnaldo, ci beviamo una birra insieme una sera?

    Anonimus

  18. ARNALDOCASALI il said:

    Saccenza ingenua. Boria forzata. Da sbarbatello.

    Chissà perché tutti quelli che mi insultano poi vogliono sempre offrirmi la birra. Certo che su blog faccio uno strano effetto alla gente…

  19. anonimo il said:

    Non mi deludere, uno sbarbatello non potrebbe avere né la mia cultura, né la mia proprietà di linguaggio.

    Chiariamo, la birra non te la voglio offrire.

    Leggi con più attenzione.

    A d A

  20. anonimo il said:

    …a me le canzoni di Mogol Battisti non sono mai piaciute…e neanche Masini, De Gregori, Jovanotti prima maniera…

    per il resto non fate una bella impressione con queste alte dissertazioni a partire dall “Canzone del Sole”…

    sawadeeka

    kondiaw

  21. Sorciccio il said:

    Le canzoni di Battisti e Mogol a me hanno sempre dato grandi emozioni…le elucubrazioni di Arnaldo sono solo seghe mentali…volendo dietro ogni cosa ci puoi leggere tutto…Battisti ha incarnato l’italiano medio, si, è vero, ma per niente il suo squallore…ha fatto la storia di generazioni e a differenza di altri, come per esempio sarà per Vasco Rossi, attraversa più generazioni e sopravvive, perchè canta emozioni che non svaniscono…I giochi musicali, le parole, i sentimenti…Davvero io posso capire a te non emozionino le canzoni di Battisti, non siano magari il tuo genere…ma addirittura definire squallido ecc..mi pare un tantino esagerato! Che c’hai? Che ti pija?

I commenti sono chiusi.